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23 Novembre 2014

Anche Squinzi nulla può contro l'Imu sui capannoni

di M.C.

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Se neanche il presidente di Confindustria viene ascoltato riguardo all’Imu sui capannoni, la battaglia è davvero persa.

Su Panorama in edicola, Giorgio Squinzi ribadisce l’esigenza di cancellare la tassa sui capannoni.

Guardando a quanto diceva un anno fa, non si è mossa una foglia.

“L'Imu sui capannoni e sui macchinari imbullonati è una cosa assurda, antistorica e anti-industriale. Da più di un anno mi sto battendo per questa cosa. Mi auguro che il buon senso prevalga. Ci sono aree del Paese in cui c'è una situazione assurda che va assolutamente risanata".

Questo quanto dice oggi. Lo stesso diceva esattamente un anno fa commentava polemico il diverso trattamento dei terreni e fabbricati agricoli (a cui l’Imu era stata tolta) rispetto ai capannoni.

Il 27 novembre 2013 diceva: “Sull'Imu è chiaro che ci aspettavamo un trattamento paritario: i terreni agricoli sono mezzi di produzione come i capannoni. Non possiamo condividere un diverso trattamento anche perché è solo dalle imprese manifatturiere che può arrivare la vera ripresa. Se la parità di trattamento dei capannoni e delle altre proprietà di impresa con terreni e fabbricati agricoli non viene riconosciuta dal governo non possiamo essere d'accordo”.

Una situazione davvero complicata per le imprese, che i conti purtroppo li sanno fare. E la pressione fiscale continua a crescere. Anche se cambiano i governi, le tasse sull’immobiliare continuano a salire. Già nel 2012, la Cgia di Mestre avvertiva: Imu capannoni: fino al 154% più salata dell'Ici. Che sia il governo Monti, Letta o Renzi, pare non lo considerino importante.

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