Ultime notizie

6 Febbraio 2023

CNCC: nel 2022 l'industria dei centri commerciali ha recuperato

di E.I.

Condividi:
Facebook
Linkedin
Twitter
Whatsapp
16x9
Angle Left
Angle Right
ADV 970x90

Il 2022 si conferma un anno positivo per l’industria dei centri commerciali che, alla voce fatturato, segna un ritorno ai livelli pre-Covid. È quanto emerge dal monitoraggio dell’Osservatorio del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali – CNCC. 

Il trend di ripresa, già rilevato nel 2021, si consolida nel 2022 in cui si registra un miglioramento del fatturato con una crescita del 13,7% rispetto all’anno precedente. 

I fatturati dei centri commerciali risultano quasi in linea con i valori registrati nel 2019, con un lieve calo di circa il -3%: questo dato evidenzia la ripresa per tutto il comparto, alla luce del fatto che il primo trimestre del 2022 è stato ancora fortemente influenzato dall’impatto della variante Omicron. Se si considera unicamente il periodo aprile-dicembre 2022, esente dagli effetti legati dalla pandemia, la parità con il 2019 è quasi raggiunta (-0,6%).

Gli ingressi mostrano un costante miglioramento seppure con un recupero più lento, registrando unandamento che consente di prevedere un ritorno ai livelli pre-Covid nel corso del 2023. Il 2022 si chiude con una crescita rispetto al 2021 pari al 14,1%, ma la voce ingressi, se il raffronto avviene con il 2019, presenta ancora un gap, seppure si stia gradualmente riducendo (circa -15%).

Il quadro presentato dai risultati dell’Osservatorio CNCC viene letto come una conferma della fidelizzazione al format centro commerciale che, a fronte di un’affluenza non ancora ai livelli pre-Covid, evidenzia un incremento dello scontrino medio, un cambiamento nelle abitudini di spesa che era già stato intercettato lo scorso anno. 

I clienti continuano a premiare l’offerta dei centri commerciali, che si evolve in linea al contesto in cui operano, così come ai nuovi bisogni in termini di prodotti e servizi, ma anche di esperienza d’acquisto. Un impulso è dato anche da una sempre maggiore implementazione della strategia omni-channel e dall’impegno dell’industria nell’introdurre innovazioni digitali e creare nuove esperienze di visita.

Entrando più nel dettaglio, dal raffronto del fatturato 2022 con il 2021, tutte le categorie merceologiche riportano un andamento in crescita, a esclusione dell’elettronica di consumo che presenta una minima flessione (-0,3%): la migliore performance è data dall’accelerazione della ristorazione (+43%), cura persona, salute (+18,5%), cultura e tempo libero (+14,3%), abbigliamento (+15,3%), attività di servizi (+10,6%) e beni per la casa (+9,2).

Se si confrontano, invece, i fatturati degli anni 2022 e 2019, le categorie merceologiche con andamento positivo sono beni per la casa (+3,6%) e cultura e tempo libero (+2,3%), sostanzialmente in linea l’elettronica di consumo (-0,1%), mentre non hanno ancora del tutto recuperato cura persona, salute (-1,3%), abbigliamento (-4,9%) e attività di servizi (-16%). Un commento a parte merita, anche in questo raffronto, la ristorazione, che registra un calo del 7%, a causa delle restrizioni ancora vigenti a inizio 2022.

A dicembre 2022, tra i mesi più importanti per l’industria grazie allo shopping natalizio, l’Osservatorio CNCC registra alla voce fatturati un +6,8% rispetto al 2021 e un allineamento  rispetto al 2019 con un -0,8%. Il dato fornito dal monitoraggio degli ingressi mostra un +7,8% rispetto al 2021, mentre resta ancora in negativo (-12,7%) rispetto al 2019. 

Per quanto riguarda le categorie merceologiche, particolarmente incoraggiante il dato che emerge per la ristorazione, una delle attività maggiormente colpite negli ultimi anni a causa delle restrizioni più prolungate, in crescita di oltre il 27% rispetto al 2021. 

7x10

È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: JLL: Q1 2025, 2,7 mld di investimenti capital markets in Italia