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1 Giugno 2016

Confedilizia non ci sta: dall'Ocse ricette vecchie

di red

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“Si risiamo. Dopo l’Unione europea, ecco che, puntuale, arriva l’Ocse. La burocrazia internazionale – sempre allineata e coperta, sempre lo stesso club di funzionari finanziato con le nostre tasse – insiste nella pigra ripetizione della solfa sulla necessità che l’Italia sposti la tassazione sugli immobili per favorire la crescita”. Lo ha dichiarato presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa.

“Dobbiamo ripeterci, ma ci costringono. In Italia la tassazione patrimoniale sugli immobili è stata triplicata a partire dal 2012: da 9 a 25 miliardi di euro ogni anno, quasi 100 miliardi di imposte patrimoniali pagate in 4 anni. Non è ancora abbastanza?”, si chiede ironico Spaziani Testa.

“Nei prossimi giorni presenteremo alcuni dati per dimostrare, noi sì, che la realtà è opposta a quella propalata da Ocse e Commissione europea: le imposte sugli immobili – in particolare quelle di natura patrimoniale, slegate dal reddito – hanno effetti fortemente negativi sullo sviluppo. In Italia se ne sono accorti tutti gli imprenditori che hanno chiuso le loro attività, tutti i cittadini che hanno perso il lavoro, tutte le famiglie che hanno ridotto i loro consumi, tutti coloro che – attraverso l’affitto, distrutto dalla tassazione – avrebbero necessità di quella mobilità del lavoro che la stessa Ocse auspica. I burocrati, invece, no: non se ne sono accorti”.

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