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5 Agosto 2015

Confedilizia su dati delle Entrate: troppo alta base patrimoniale delle tasse sugli immobili

di E.P.

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“I dati sulla tassazione degli immobili sono ancora più gravi di quelli indicati nel rapporto dell’Agenzia delle entrate”. 

A farlo notare è il presidente Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa (foto), partendo dai numeri: “Nel 2014 la somma di Imu e Tasi ha prodotto circa 25 miliardi di euro di gettito, come si evince dalla consultazione di tutti i numeri ufficiali: un miliardo in più rispetto all’Imu del 2012 e 16 miliardi in più rispetto all’Ici del 2011. 

Quel che emerge in modo chiaro è che in Italia vi è un livello di tassazione patrimoniale sugli immobili ormai spropositato, essendo pari ad oltre il 60% dei tributi su questi beni.

Ai 25 miliardi di Imu e Tasi, infatti, deve aggiungersi un altro miliardo proveniente dalla imposizione sostanzialmente patrimoniale dell’Irpef applicata sulle case che i proprietari non riescono ad affittare situate nella città di residenza (case che sono solo fonte di spese e che sono soggette ad altre 5 imposte: Imu, Tasi, Tari, addizionale comunale Irpef e addizionale regionale Irpef)”.

“E’ urgente intervenire per cambiare direzione – conclude il presindente della associazione dei proprietari di immobili - .

La tassazione patrimoniale è, per definizione, sostanzialmente espropriativa dei beni colpiti.

Quando essa raggiunge i livelli di quella attualmente esistente in Italia sugli immobili, l’effetto di impoverimento sui cittadini interessati è macroscopico”.

Quanto al confronto internazionale, “l’Italia ha una tassazione più che doppia sia rispetto alla media dei Paesi europei sia rispetto alla media dei Paesi Ocse – aggiunge Spaziani Testa - .

Inoltre, in altri Paesi vengono computate fra i tributi immobiliari anche forme di imposizione molto diverse da quelle italiane, come le (vere) service taxes".

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