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1 Marzo 2015

Fiaip: rilanciare l'immobiliare per far ripartire l'Italia. I video della manifestazione

di Maurizio Cannone

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Ci può essere una ripresa economica solo se riparte il settore immobiliare, che negli ultimi anni ha visto crollare il numero delle compravendite e aumentare in modo esponenziale le tasse. E’ stato questo il tema della manifestazione nazionale della Fiaip, Federazione italiana agenti immobiliari professionali, dal titolo "Se riparte l'immobiliare, riparte l'Italia!", #giùlemanidalmattone.

Molte le proposte suggerite all’esecutivo da Fiaip per rilanciare la crescita e lo sviluppo economico puntando l'attenzione su un settore che dal 2008 ha registrato 800mila posti di lavoro in meno e una tassazione passata dai 9,5 miliardi del 2011 ai quasi 30 del 2014, con il valore complessivo del patrimonio immobiliare diminuito di circa 2mila miliardi. "Oggi la pressione fiscale è altissima e il ritorno del valore sull'investimento sta calando. La casa - ha sottolineato il presidente della Fiaip Paolo Righi - diventa un investimento se si vuole affrontare un periodo di medio-lungo termine. L'economia del nostro Paese fa fatica proprio perché non c'è una cura sull'immobiliare che prende il 20% del Pil".

Dalla manifestazione, a cui hanno preso parte tra gli altri il presidente Confedilizia Corrado Sforza Fogliani, che ha annunciato all’Assemblea il cambio alla presidenza della sua associazione dopo 25 anni, il presidente dell’Ance Paolo Buzzetti, e il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri, è arrivato un invito esplicito al governo a rilanciare il settore immobiliare. Tra le soluzioni proposte da Fiaip, spiega Righi, c'è quella di "una tassa unica come noi proponiamo da vari anni, che sia chiara: in Francia ad esempio c'è una tassa per l'abitazione e una per chi detiene la proprietà, quindi inquilini e proprietari, chi detiene la proprietà nella tassa unica paga anche il canone tv. Questa è chiarezza, poter misurare quanto lo Stato mi prende di tasse. Ma questo, vista l'alta tassazione, la politica si guarda bene dal farlo, altrimenti molte persone si spaventerebbero davvero. Il nostro è un Paese che non ha un progetto sulla casa, lo si vede tutti i giorni, sia sull'edilizia popolare che su quella privata. Oggi – ha sottolineato Righi - qui sono riuniti tutti i presidenti di tutte le associazioni che rappresentano tutta la filiera immobiliare, perché dove non arriva la politica cerchiamo di arrivare noi come associazioni con un impegno sociale, civile, per far ripartire finalmente questo Paese. Abbiamo già presentato 11 proposte, in un manifesto che è stato illustrato a tutti gli schieramenti per far ripartire l’immobiliare e l’economia del Paese e ad esempio sull'edilizia agevolata noi diciamo che l'emergenza abitativa è stata la scusa negli anni per favorire qualche politico e per prendere qualche tangente. Le case oggi in Italia ci sono, abbiamo un milione di abitazioni invendute, quindi sarebbe bene che le amministrazioni invece di sprecare territori per costruirne di nuove, ricorressero all'edilizia privata per inserirla nel circuito dell'edilizia popolare”. Sull'elevata tassazione sulla casa, e sulla "giungla" di imposte che ha gli investimenti immobiliari negli ultimi anni, Righi ha aggiunto: "Sono quattro anni che gli investitori e i cittadini non riescono a capire cosa devono pagare. Non stiamo attraendo nessun tipo di investimento estero nell’immobiliare proprio perché non è redditizio, per l'alta tassazione ma anche per una burocrazia e una poca chiarezza del diritto che in Italia riscontriamo tutti i giorni".

“In un solo anno, quello del governo Renzi, il livello della tassazione sugli immobili ha registrato un incremento di 4 miliardi. E certo non si partiva da un 'paradiso fiscale' per i proprietari di casa, visto che dall'ultimo governo Berlusconi le imposte sulla casa sono esplose". A sostenerlo è stato nel corso della manifestazione il senatore Andrea Mandelli, responsabile di Forza Italia per i rapporti con le professioni. "La ripresa del settore edile e immobiliare, da sempre strategici per il benessere della nostra economia grazie al loro indotto, dovrebbe essere una priorità per il governo. Invece - ha proseguito - dopo un anno non si vede nulla di ciò che serve, a cominciare dalla decisa riduzione del carico fiscale sulle abitazioni". Il presidente di Confedilizia Corrado Sforza Fogliani, dopo aver snocciolato alcuni dati sulla crisi ancora presente nel comparto e sulle imposte che nel frattempo non diminuiscono, ha sostenuto come “l’Italia non ripartirà se non smette di essere governata da organizzazioni internazionali e maxi economisti”. Visto che “il mondo, come diceva Luigi Einaudi, non è composto soltanto da queste figure, ma da milioni di sensazioni che ogni uomo vive dentro di sé e lo porta a scegliere e ad agire in libertà”.  Anche per tali motivi “i prezzi delle abitazioni e quelli del consumo sono legati tra loro: quando cala l’uno cala anche l’altro e con l’imposta patrimoniale sulla casa si è compromessa la fiducia di chi vuole investire nel mattone”.

Nel corso della manifestazione è emerso, poi, come il prelievo fiscale totale medio su un investimento in edilizia di 1,76 milioni di euro per costruire case è del 54%. I dati presentati dal centro studi Fiaip durante la manifestazione si riferiscono all'esempio di una costruzione-tipo di un condominio di 12 appartamenti, 800 metri quadri circa, in una città di provincia del sud. Nel caso di studio l'investimento totale è di 1,76 milioni, compreso l'acquisto del suolo e la costruzione, il ricavo totale una volta conclusa la vendita di circa due milioni e il prelievo fiscale totale di 954 mila euro. In questo calcolo al costruttore rimane un utile, ultimata la vendita dopo diciotto mesi, di 243 mila euro lorde, circa 110 mila nette. L'analisi ha fatto dire al Presidente Nazionale Fiaip, Paolo Righi, che "lo Stato non è un socio al 50% ma un padrone in queste operazioni".

Si è detto disposto a collaborare con Governo per rilancio dell’immobiliare e dell’economia il presidente di Confassociazioni, Angelo Deiana: “Come Confassociazioni ci rivolgiamo al mondo politico per sollecitare un intervento immediato sulla spending rewiew per detassare in maniera sostanziosa la prima casa. Bisogna dare ai cittadini la possibilità di rimettere in circolo le liquidità che posseggono ma che, ad oggi, preferiscono mantenere immobilizzate all’interno degli istituti di credito. Solo in questo modo è possibile sperare in una ripartenza dell’economia nazionale. Noi di Confassociazioni siamo disposti ad essere soggetti attivi nei confronti del Governo affinché ascolti le nostre proposte, instaurando una collaborazione proficua anche grazie alle nostre 175 associazioni e più di 320mila associati che vantiamo”.

Parla di coma profondo per il settore immobiliare e di prelievo da usura il senatore Vincenzo Gibiino, membro del Comitato di Presidenza di Forza Italia, che ha ribadito come: “Berlusconi preservò il bene principale della famiglia italiana, la casa. I governi Monti, Letta e Renzi hanno depredato il bene principale della famiglia italiana, la casa. Le chiacchiere e le promesse di Matteo Renzi stanno a zero, a parlare sono i numeri, che disegnano uno scenario di estrema gravità. Dal 2011 al 2014 la tassazione sugli immobili è cresciuta del 117%, del 14,7% solo tra il 2013 e lo scorso anno. E con il 2015 potrebbe andare addirittura peggio. Per rianimare l’immobiliare italiano c’è un’unica soluzione: ridurre drasticamente le tasse riportando la pressione fiscale al dato del governo Berlusconi, ha sostenuto l’esponente azzurro. Lo Stato continua vergognosamente a fare cassa sulla casa. Gli amici di Fiaip, in una loro analisi sull’incidenza fiscale complessiva sulla costruzione di una palazzina ad uso abitativo, evidenziano come a fronte di un investimento di 1.763.495 euro, lo stato incassi 954.541 euro, nelle diverse fasi (acquisto dell’area, permesso di costruire, progettazione, costruzione, vendita) e che l’utile lordo sia di soli 243.705 euro. Una sproporzione da usura, una dichiarazione di guerra al mondo dell’impresa edilizia, all’intero settore immobiliare”.

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