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9 Gennaio 2015

Inu lancia il progetto Mappe d'Italia

di C.G.

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Si chiama Mappe d’Italia ed è un'iniziativa promossa dall’Istituto Nazionale di Urbanistica (Inu) per tracciare le traiettorie di sviluppo dei territorio, mettendo a sistema qualità dell’ambiente, resilienza, paradigma smart e sostenibilità sociale.

Attualmente si trova in fase sperimentale ed è concentrato sull’area emiliano - romagnola (coinvolti, tra gli altri, i Comuni di Reggio Emilia, Cervia e Imola).

Una volta messi a punto gli indicatori e “rodato” il processo valutativo, sarà possibile estenderlo, in prospettiva, a tutto il territorio nazionale. I risultati del lavoro potranno essere utilizzati, ad esempio, dalle aziende che vorranno impostare investimenti a lungo termine e che hanno necessità di tenere conto delle potenzialità di sviluppo di un territorio e dallo Stato e dalle sue articolazioni che, in tempi di risorse finanziarie sempre più magre, hanno assoluto bisogno di ottimizzare l’efficacia della spesa.

Le Mappe potranno essere inoltre un punto di riferimento per individuare difetti e margini di miglioramento.

Spiega Gianluca Cristoforetti, responsabile del progetto: “L’obiettivo è la mappatura relativa alla capacità dei territori di immaginare la ‘qualità del futuro’ provando a superare il concetto per cui la qualità della vita (analisi della situazione presente) possa essere anche e necessariamente qualità del futuro.

Mappare l’importanza della pianificazione del buon uso dei beni comuni, ad esempio, o delle strategie che provano a mettere le comunità al centro dei processi decisionali.

L’Italia può farcela se ritrova la capacità di costruire qualità, anche del proprio futuro, attraverso la pianificazione che oggi qualcuno paradossalmente ritiene un freno allo sviluppo.

Per questo dobbiamo essere in grado di valutarci, di verificare quali sono i nostri gap, di comprendere che esistono territori dove investire risorse produce ricchezza ed altri dove gli investimenti hanno bisogno di un territorio capace prima di apprendere e poi caso mai di spendere”. 

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