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L'inflazione cambia il Real Estate, ma ci sono forze che la vogliono bassa
di red
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L’inflazione è un problema per l’immobiliare. O meglio l’assenza di inflazione ha scompigliato le carte al tavolo del Real Estate cambiando il paradigma del business. Come spiegato da Aldo Mazzocco, presidente di Assoimmobiliare e Chief RE Officer della Cassa Depositi e Prestiti, in passato lavorare nel mattone era più facile grazie proprio all’inflazione, ma oggi con una stagnazione dei prezzi non è più possibile.
L’inflazione misura la temperatura dell’economia e a un certo grado è positiva. Ad esempio la Bce ha fissato l’obiettivo per la zona Euro al +2%, ma sembrano esserci dietro anche altri meccanismi. Per il numero uno della Banca Centrale Europea, Mario draghi, nell'economia globale esistono diverse "forze che cospirano per tenere bassa l'inflazione", che possono "rallentare il ritorno dell'inflazione ai nostri valori obiettivo". A gennaio il dato dell'Eurozona si è attestato allo 0,4% in lieve risalita dal +0,2% medio del 2015. Per questa ragione Francoforte starebbe preparando nuove munizioni da aggiungere al bazooka, il Qe, a supporto dell’economia e dei mercati finanziari e dopo la conferenza di inizio anno gli analisti si aspettano pressoché unanimi nuovi stimoli.
Che Draghi si riferisca ai colossi medio orientali del petrolio o agli hedge fund avvoltoi che speculano sull’Europa non ci vorrà molto a scoprirlo. Per ora l’unica certezza è che questa situazione grava principalmente sull’immobiliare, ma non sui trophy asset. È di pochi giorni fa ad esempio la vendita di un palazzo nella via milanese dello shopping di lusso, via Montenapoleone, per la cifra record di 75.000 euro al mq..
Intanto, come detto, a soffrire sono sempre di più i proprietari perché da una parte non aumenta il valore nominale dell'immobile dovuto all’inflazione e dall’altra perché i canoni di affitto, sempre nominali, non posso essere rivalutati.
Di conseguenza, anche nel caso in cui Draghi riuscisse nel portare a crescere i prezzi, gli operatori non dovrebbero comunque adagiarsi. Ormai, come emerso nel corso di Re Italy Winter Forum 2016 organizzato da MonitorImmobiliare, per fare business con l’immobiliare la parola d’ordine è “redditività”. Ma non è solo Mazzocco, quale rappresentante del mondo degli investitori, ad auspicarer che gli addetti intervengano sull’efficienza della filiera e sul net yield. Anche il mondo della politica sembra aver preso atto del nuovo corso del mercato. Sempre nel corso di Re Italy, il senatore Vincenzo Gibiino ha espresso la necessità di ritrovare “una nuova redditività per chi investe nel mattone” grazie all’adozione di una “forte defiscalizzazione del settore”. E non è il solo: gli fa compagnia il presidente nazionale Fiaip, Paolo Righi, che intervenendo all’evento ha sottolineato l’importanza di riportare redditività all’investimento immobiliare.
È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: IGD: crescita sostenibile al cent
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