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18 Dicembre 2014

La Cina preme l'acceleratore sul mercato della prima casa

di I. L.

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Tassi di interessi vantaggiosi sui mutui e incentivi per chi compra la prima casa, meglio se è appena uscita da un cantiere, in modo da smaltire le scorte di palazzi invenduti, che si sono accumulati nelle grandi città cinesi quando la domanda abitativa, da inizio dell'anno scorso, ha iniziato a perdere colpi.

Così come hanno iniziato a perdere colpi i grandi developer e costruttori cinesi.

Con queste misure su più fronti il Governo di Pechino sta creando le condizioni per il rilancio di un mercato andato in crisi, dopo anni di boom.

Le piazze che faranno da benchmark restano Beijing, Shanghai, Shenzhen e Guangzhou: è lì che il Governo centrale sta puntando su tassi di interesse più bassi sui prestiti, in modo da permettere ai cittadini di avere più liquidità in tasca per comprare casa, ma anche per contribuire alla ripresa dei consumi e quindi dell'economia in generale.

Il mattone - anche se ha esaurito da tempo lo sprint di una volta, quando il problema era anzi tenere a bada la bolla speculativa - sembra reagire in maniera voluta.

Anzitutto negli due ultimi mesi – ottobre e novembre - nelle grandi città sono diminuite le scorte di invenduto, così come i prezzi del residenziale – nuovo e usato – hanno smesso di scendere in oltre 65 delle 70 città monitorare dall'Istituto di statistica cinese, l'equivalente del nostro Istat.

Non ci sarà spazio però per prendere fiato: su questo l'esecutivo a Pechino non si fa illusioni e prepara le contromosse.

Proseguirà infatti il braccio di ferro con il mercato immobiliare: per l'anno alle porte gli analisti si aspettano un miglioramento dell'economia cinese e con questo anche un nuovo aumento dei prezzi delle abitazioni.

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È online il nuovo numero di REview. Questa settimana:   Student Housing: accordo per 800 nuovi