Di grandi opere messe in campo in occasione di eventi internazionali e poi abbandonate al proprio destino è ricca la storia italiana (dai mondiali di calcio del 1990 in poi). Ma quando ci sono eccezioni che sfuggono alla regole è bene sottolinearlo.
È il caso di Arexpo, il territorio a ovest di Milano che nel 2015 ha ospitato l’esposizione universale, che ora si appresta a rinascere sotto nuove vesti.
Ospedali in arrivo
L’ultima novità è l’annunciato insediamento del nuovo Galeazzi. Manca solo il permesso a costruire (“Si tratta di una formalità”, assicura il numero uno di Arexpo, Giuseppe Bonomi) e poi partiranno i lavori. Posa della prima pietra prevista per la tarda primavera e chiusura del cantiere entro tre anni.
Sarà realizzato un edificio alto 85 metri per 16 piani, con una superficie complessiva di 150 mila metri quadrati. Un polo sanitario che ospiterà anche l'istituto clinico Sant'Ambrogio. L'investimento totale è di 200 milioni di euro circa per la realizzazione dell'edificio, più i 25 milioni per l'acquisizione dell'area.
Intesa Sp ci pensa
Molto probabilmente all’interno di Arexpo troverà sede anche il nuovo polo milanese di Intesa Sanpaolo. Carlo Messina ne ha parlato nei giorni scorsi in occasione della presentazione del nuovo piano d’impresa, senza fornire ulteriori dettagli, ma la sensazione è che alla fine si opterà per una valorizzazione della struttura realizzata dal gruppo di Ca’ de Sass in occasione di Expo.
Nuova vita a Ovest
Di certo l’area ospiterà lo Human Technopole, destinato a diventare un’eccellenza mondiale nel campo delle scienze della vita. “Presto attenderemo la pronuncia anche da parte del Politecnico di Milano”, ha raccontato a questi microfoni Bonomi in occasione di RE ITALY Winter Edition. “La scommessa di dare al post-Expo un futuro, al servizio della città di Milano e della comunità italiana è riuscita”.
