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18 Dicembre 2014

La torre spaziale non serve più: la Nasa manda in fumo 350 mln $

di C.G.

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Un cantiere concluso alla fine di giugno, per un'opera che è diventata inutile ancora prima di essere terminata. A commettere il passo falso - che costerà ai contribuenti americani la bellezza di 350 milioni di dollari (oltre 280 milioni di euro) – è la Nasa, l'agenzia spaziale americana, che aveva commissionato la costruzione di una torre di acciaio bianco alta circa un centinaio di metri.  

Non è il promo episodio del genere accade: se questo può essere di consolazione a chi come noi è abituato ad una politica che brucia risorse di denaro pubblico in cantieri inutili: dal 1990 ad oggi sono circa 20 le strutture di edilizia spaziale costruite sul territorio degli Stati Uniti e poi abbandonate al loro destino o sotto utilizzate.

Questa volta però l'inciampo è piuttosto clamoroso: la torre super tecnologica, costruita a Hancock, sulle rive del fiume Mississippi, avrebbe dovuto servire per lanciare la navetta della seconda missione sulla luna degli Stati Uniti.

I tempi però cambiano e anche le scelte politiche: se nel 2010 sotto l'amministrazione Bush lo slogan era “è tempo per gli Usa di tornare sulla luna”, ora di allunaggi proprio non se parla.

L'amministrazione di Obama si è resa conto che una missione del genere graverebbe troppo sul bilancio federale americano e soprattutto, in tempi di crisi, darebbe l'impressione di togliere risorse considerate più utile in altri campi. 

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È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: Lendlease: MIND continua a crescere con i cantieri di WestGat