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28 Luglio 2015

Previsioni JLL: investimenti nel real estate italiano oltre i 6 mld a fine 2015

di C.G.

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I primi sei mesi di quest’anno hanno visto un grande fermento tra gli investitori (nazionali ed internazionali) sul mattone italiano che hanno portato – secondo i calcoli di JLL - a transazioni per un totale di 3,5 miliardi di euro (di cui 1,5 miliardi nel Q2), contro i circa 1,8 miliardi del primo semestre 2014.

Tra i trend registrati nella prima parte dell'anno da segnalare la gamma di prodotti considerati: se all’inizio della ripresa erano gli uffici a fare la parte del leone, oggi entrano nel radar degli investitori diversi tipi di asset class, compresi i mixed use e i prodotti particolari, quali le residenze per anziani o le cliniche.

Non ci si focalizza più solo su prodotti core, dunque, ma si considera un ventaglio di opzioni che va dal core plus al value add.

L’incremento della domanda di prodotto di investimento e le difficoltà nel trovare immobili di qualità, in grado di rispondere alle esigenze degli investitori, hanno invece provocato una compressione degli yield, che proseguirà anche nella seconda parte dell’anno per tutte le asset class.

Nuovi investitori, che fino a poco tempo fa stavano alla finestra cercando di comprendere le peculiarità del nostro mercato, ora sono pronti ad investire: assisteremo quindi alle loro mosse durante il secondo semestre e ciò potrebbe portare a volumi anche più alti rispetto allo scorso anno.

Grazie a questo fattore aggiuntivo, le stime di JLL potremmo assistere ad un impulso al volume totale degli investimenti, che potrebbe superare i 6 miliardi a fine 2015.

In questi primi sei mesi dell’anno sono stati assorbiti circa 128.000 mq (64.000 nel secondo trimestre) di spazi ad uso uffici e si stima che a Milano a fine 2015 il take up raggiunga un valore vicino ai 300.000 mq, superiore alla media degli ultimi 5 anni.

Su alcuni asset prime si assiste ad una gara per accaparrarsi gli spazi migliori. In questi casi assistiamo ad una riduzione degli incentivi.

I corporate cercano prodotto di qualità, riconoscono le certificazioni e sono disposti a pagarne il premium.

Assisteremo a progetti di consolidamento ed è prevedibile che molti di questi siano in formula “built to suit”, segno di maturità del mercato.

Questi prodotti, inoltre, diventeranno prodotti per investimenti nel prossimo.


 

Nel settore retail nel primo semestre 2015 si registra una crescita dell’interesse dei retailer verso nuove aperture in Italia, anche da parte di marchi che per anni hanno monitorato il mercato ed ora hanno aperto o stanno per aprire i primi monobrand.

L’attenzione si rivolge verso il mercato high street di Milano, Roma ed di città secondarie ma importanti, come Venezia e Torino.

Per i centri commerciali invece, viene data priorità a grandi mall di qualità, esistenti o in fase di sviluppo.

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