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27 Gennaio 2023

RE ITALY, Dondi (Nomisma): Immobiliare, l'inflazione condizionerà il mercato

di red

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“Lo scenario macroeconomico, con il rialzo dell'inflazione, l'aumento dei tassi di interesse e un credito che diventa più oneroso per chi chiede mutui comporterà nei prossimi mesi una difficoltà per il settore immobiliare, con una riduzione delle transazioni, che potrebbero essere 100.000 in meno nel 2023 a causa di una serie di fattori di carattere macroeconomico e sociale.

Si pensava che l'immobiliare fosse in grado di proteggere dall'inflazione, ma in questa fase non si ha questa capacità di copertura e l'idea che l'immobiliare non teme l'inflazione perchè garantisce un aumento dei prezzi almeno analogo a quello dell'inflazione in questa fase di mercato non si realizza.

Questo è dovuto principalmente a due fattori: a fronte di un'inflazione significativa non c'è stata e non ci sarà un'indicizzazione dei salari per difendere il potere d'acquisto, quindi si perde capacità reddituale. Un altro elemento importante è la produzione di nuovo, visto che in passato si aveva molta nuova edilizia mentre negli ultimi cinque anni il fenomeno è molto più contenuto. Anche i prezzi potranno salire in termini nominali, ma caleranno in termini reali per via dell'inflazione e non ci potrà essere una dinamica che salvaguarda il valore, con conseguente perdita di ricchezza delle famiglie italiane, questa dinamica durerà almeno nella rima parte dell'anno. Questo trend sul residenziale è evidente, mentre sugli altri settori c'è attendismo, perchè sul mercato corporate c'è maggiore presenza di investitori stranieri, che preferiscono la cautela in una fase in cui c'è la percezione di una maggiore fragilità e rischiosità del Paese. Detto questo, anche gli investimenti sono legati a ripresa economica e se non ci dovesse essere una recessione o se fosse contenuta, si potrà avere una ripresa degli investimenti nella seconda metà dell'anno". Così Luca Dondi, CEO di Nomisma, intervenuto a RE ITALY Winter Forum 2023.

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