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13 Marzo 2018

Rigenerazione urbana per il rilancio dell'immobiliare

di Achille Colombo Clerici, Presidente Assoedilizia

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Nasce nell’aula 302 dell’Università Bocconi di Milano il progetto che mira a far ripartire il settore immobiliare italiano, l’unico della nostra economia che non si è ancora ripreso dopo la Grande Crisi del 2008, attraverso una diffusa operazione di rigenerazione urbana.

Prende le mosse dal neo costituito Osservatorio Smart City presentato da Giuseppe Franco Ferrari e da Edoardo Croci direttore dell’ Iefe (Istituto di Economia e Politica dell’Energia e dell’Ambiente) dell’ Università` Bocconi.

Il progetto, cui pensa Assoedilizia, è nato dall’ idea di collegare, sulla tematica del rinnovamento delle città, il mondo accademico della Bocconi, del Politecnico, delle Università Statale e Cattolica, ai mondi degli operatori tecnici e della finanza, della politica e dei pubblici amministratori, dei grandi proprietari e degli investitori diffusi. Ha anche un suo primo codice, che titola “La prossima città. Le smart cities tra sostenibilità e innovazione” (Mimesis Edizioni), curato da Giuseppe Franco Ferrari, che tratta dell’evoluzione della città e delle forme di riqualificazione. Vi hanno contribuito 43 studiosi ed esperti.  

Le città occupano solo il 2% della superficie mondiale ma consumano i tre quarti delle risorse; allo stesso tempo le prime 25 città del pianeta producono metà della ricchezza dell’umanità. Le aree urbane europee consumano il 70% dell’energia dell’intera Europa, che genera il 75% delle emissioni di gas serra.

La soluzione di questi problemi richiede l’adozione di un “nuovo modello di città”, di comunità locale, di fruizione della città e dei suoi servizi, che sappia coniugare innovazione, efficienza, sostenibilità, inclusione e sviluppo.

Per far ripartire l’immobiliare va impostata un’imponente operazione, materiale e culturale insieme, che si può appunto definire processo di “rigenerazione urbana” e il cui principio è, in estrema sintesi, rendere più efficienti e vivibili le città, attraverso il rinnovamento tecnologico, il riuso o la sostituzione edilizia, l’efficientamento energetico, ma anche affrontando al tempo stesso, in modo razionale, il problema abitativo.

Un’operazione nella quale il mondo condominiale, a causa della proprietà diffusa, gioca un ruolo fondamentale. Per questo occorrerà un pacchetto di norme speciali, con forti incentivazioni economico-fiscali.

Un processo che miri a coinvolgere, non coattivamente ma volontariamente, in questa operazione di enorme rilevanza (anche per affrontare in modo strategico e lungimirante il problema abitativo), il risparmio diffuso, quello posseduto dalle famiglie italiane, che costituisce una enorme riserva di risorse finanziarie a disposizione: al secondo posto in Europa, dopo la Gran Bretagna.

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