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Solo la metà degli acquisti passa dalle agenzie immobiliari
di Maurizio Cannone
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A Roma, il 56,5% delle compravendite immobiliari si realizzano tramite agenzia immobiliare. Molto secondo Tecnoborsa autore della ricerca, pochissimo se si considera che nel resto d’Europa i principali Paesi come Francia, Germania, Uk superano l’80%.
E gli agenti immobiliari non escono bene dalla rilevazione, perché tra le motivazioni di chi ha fatto a meno del loro intervento comprendono (secondo Tecnoborsa): il costo troppo elevato (70%); la scarsità dei servizi di assistenza e consulenza offerti (16%), la scarsità di offerte immobiliari (14%). Valori che non si discostano in modo significativo da quelli rilevati a livello nazionale.
Andando ad analizzare i canali informativi usati dall’acquirente per venire a conoscenza dell’abitazione poi comprata, il primo è risultato essere internet e i relativi siti di annunci immobiliari per il 34,8%; il 23,5% attraverso il passaparola con amici, conoscenti, portieri o custodi di immobili; per il 13% attraverso i social network; per l’11,3% dalla lettura di cartelli vendesi; per il 10,4% leggendo le offerte presenti su riviste specializzate e quotidiani; per il 7% recandosi fisicamente nelle agenzie immobiliari.
A quanti, nella rilevazione, hanno affermato di aver individuato l’immobile acquistato attraverso annunci presenti su internet, riviste specializzate/quotidiani e/o cartelli vendesi è stato chiesto da chi fossero stati pubblicati: il 50,4% ha risposto da proprietari o altri consulenti e il 42,6% da agenzie immobiliari. Quindi, secondo il calcolo di Tecnoborsa, andando a sommare questa quota al 7% di coloro che hanno dichiarato di essersi recati direttamente in un’agenzia, emergerebbe che circa il 50% degli acquirenti è venuto a conoscenza del bene comprato attraverso questi professionisti del settore.
E qui il dato non è chiaro. Geometri, architetti, ingegneri, avvocati sono intervenuti come professionisti o come mediatori? Perché sarebbe interessante sapere, ma il dato non è disponibile, quanti di questi professionisti sono stati indicati dagli acquirenti come mediatori. Attività assolutamente vietata a chi non sia agente immobiliare. E qui sta il punto. Da sempre la metà delle transazioni in Italia esce dal circuito delle agenzie. Ed è un danno per tutti. Non per prendere le difese degli agenti immobiliari ma serve ricordare che le provvigioni ricevute sono sempre fatturate. Ovvero, se non fanno la fattura non possono pretendere il pagamento. Cosa che potrebbe non avvenire se ci si rivolge a un mediatore non autorizzato. Anche volendo non potrebbe fatturarlo perché non rientra nella sua sfera d’attività.Valter Giammaria, Presidente di Tecnoborsa ha affermato che: “Nel biennio 2013-2014 ben il 56,5% delle famiglie romane che hanno acquistato un immobile si sono rivolte a un’agenzia immobiliare, dato allineato con quello nazionale, anche se a Roma si è registrato un calo rispetto alle indagini precedenti. Inoltre, per farsi assistere in alcuni passaggi della transazione, l’8,7% è ricorso all’aiuto di altri consulenti come geometri, architetti, ingegneri, avvocati, etc”.
E ancora. Solo un acquirente che potremmo definire disinvolto, non si avvale della consulenza di un esperto prima dell’acquisto. E, se riesce ad arrivare al rogito, il giorno dopo si ritrova in uno studio legale per fare causa al venditore. Mancanza di certificazioni, accatastamento errato, atti di provenienza, viene il mal di testa solo a pensare al mare di documenti da verificare, non prima del rogito, ma addirittura prima di presentare una proposta d’acquisto. Due le sorprese più frequenti: Il coniuge in comunione dei beni che vende un immobile senza il consenso della propria metà, magari ex; le iscrizioni di ipoteca da parte dei creditori, come le cartelle di Equitalia, che spesso non vengono neanche comunicate al proprietario. E che si scoprono solo con una visura. Che l’agente immobiliare è tenuto a fare. Provate a consegnare un assegno al venditore e verificate quanti anni servono per riaverlo indietro, forse. Questi vantaggi evidentemente non sono percepiti e valutati come vitali dagli acquirenti.
Agli agenti immobiliari, quelli seri che il servizio lo offrono con perizia, il compito di far passare finalmente il messaggio.
Sarebbe utile a tutto il settore.
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