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28 Agosto 2015

Spese casa: in vent'anni aumentate del 110% nei consumi fissi degli italiani

di I.L.

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Cambiano le abitudini di spesa degli italiani che, dal 1995 ad oggi, si sono progressivamente spostate verso i consumi obbligati di vario genere in grado di assorbire il 42% del totale.

Il dato emerge da un'analisi dell'Ufficio Studi di Confcommercio, dove si sottolinea come il cambio sia legato soprattutto alla componente relativa all'abitazione (manutenzione, bollette, canoni di affitto e così via), la cui spesa pro capite è passata da poco più di 1.900 euro del 1995 agli attuali 4.012 euro (+110%).

In altre parole la voce casa e affini assorbe il 24% dei consumi complessivi.

Oltre che dalle diverse abitudini di consumi, la "colpa" va cercata nei prezzi: gli aumenti più rilevanti hanno infatti colpito proprio colpito l'abitazione, in voci dove è difficile fare economia quali l'acqua e lo smaltimento rifiuti gestiti a livello locale: qui gli aumenti dei costi sono stati di oltre 130%, sempre nell'arco di tempo preso in esame che va dal 1995 e il 2015.

Si spende meno invece per l'alimentazione (cibo e bevande, alcoliche e non): complice la crisi degli ultimi anni, l'incidenza di questa voce domestica è scesa di quasi tre punti percentuali.

Altro driver del cambio di rotta è “l'adozione di politiche che hanno determinato un aumento della pressione fiscale - fa notare Confcommercio  (e anche in fatto di tasse, la casa ha pesato molto e in negativo; ndr), - fattori che hanno fortemente limitato le disponibilità delle famiglie (mentre il reddito disponibile reale è sceso, complessivamente, tra il 2007 e il 2014 del 10,6% e del 14,1% in termini pro capite)”.

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