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18 Settembre 2024

FIMAA appoggia l'emendamento sul compenso degli Agenti Immobiliari: Un passo avanti per la categoria

di Red

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La Commissione Lavoro della Camera ha eliminato l'obbligo di indicare negli atti di compravendita immobiliare il compenso percepito dal mediatore. Nel corso dell'esame del ddl Lavoro, è stato approvato un emendamento che sostituisce l'obbligo con la possibilità di indicare "in alternativa, il numero della fattura emessa dal mediatore e la corrispondenza tra l'importo fatturato e la spesa effettivamente sostenuta e, in ogni caso, le analitiche modalità di pagamento della stessa".

"La Federazione - commenta Santino Taverna, Presidente di FIMAA-Confcommercio - ha avviato un confronto costante con il Governo, i membri della Commissione e le Autorità indipendenti per riformulare la norma. Auspicavamo l'abolizione definitiva dell'obbligo di dichiarare il compenso nell'atto notarile, dal momento che si è sempre ritenuto che potesse ledere la privacy e la libertà contrattuale delle parti. Nel corso dei molteplici incontri abbiamo constatato che esistono ancora forti scetticismi su questa soluzione, spesso dovuti anche a posizioni meramente ideologiche. Con spirito di grande responsabilità FIMAA ha quindi deciso di appoggiare l'emendamento riformulato dal Governo, ritenendo tale compromesso un primo importante passo avanti per la categoria".

L'obbligo di indicare il compenso del mediatore negli atti di compravendita immobiliare è stato introdotto con il decreto legge 223/2006. In origine quella norma puntava probabilmente a contrastare l'evasione fiscale, innescando però aspetti lesivi nell'ambito della privacy degli operatori e dell'autonomia contrattuale dei cittadini.

"Oggi esistono strumenti, come la fattura elettronica - aggiunge Maurizio Pezzetta, Vicepresidente Vicario di FIMAA-Confcommercio - che consentono di raggiungere in maniera più efficace gli stessi obiettivi. La formulazione originaria della norma, infatti, obbligava a rivelare dati economici oggettivamente sensibili che potevano penalizzare l'attività di intermediazione. Si rischiava di inficiare la libera contrattazione tra cliente e professionista. Peraltro, questo è l'unico caso in cui in un atto pubblico fra soggetti terzi, venditore e acquirente dell'immobile, indicano il compenso riconosciuto al mediatore. Per questi motivi, FIMAA avrebbe preferito una formulazione più netta - prosegue Pezzetta - e continuerà quindi a lavorare per ottenere questo risultato. Questo compromesso, al quale si è giunti a seguito di un proficuo dialogo con il Governo e i Deputati - prosegue Pezzetta - è in ogni caso un passo avanti nella tutela della privacy dei mediatori immobiliari. La FIMAA ringrazia l'On. Marcello Coppo e il Presidente di Commissione Walter Rizzetto, che hanno mostrato grande sensibilità verso la tematica".

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