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06 Febbraio 2025
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04 Febbraio 2025
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'Quando un'operazione è valida, strategica e assicura un contributo allo sviluppo, un po' di pazienza è d'obbligo. Sono ottimista sul risultato delle procedure in corso e ritengo assolutamente importante lo strumento del golden power a tutela delle aziende sistemiche e dell'interesse nazionale. Proprio in questo senso abbiamo bisogno di un azionista stabile e di lungo periodo come Ion'. Lo dice sulla stampa il presidente del gruppo Prelios, Fabrizio Palenzona, riguardo all'acquisizione da parte della Ion di Andrea Pignataro. 'Vogliamo crescere ed esportare la nostra esperienza. I servicer italiani sono i migliori e con Ion possiamo giocare la partita per diventare protagonisti europei del settore', ha aggiunto. Quanto allo stesso Pignataro, il giudizio di Palenzona è sicuramente positivo: 'Lo conosco da meno di due anni, non appena iniziato l'interesse per Prelios. Come lei può immaginare, nella mia vita ho avuto modo di conoscere uomini, manager e imprenditori eccellenti, Andrea Pignataro è un unicum. Un fuoriclasse che, tra l'altro, non se la tira. Imprenditore, manager e scienziato assieme. Con una passione per la ricerca e i giovani'. 'Ha in testa un disegno strategico - ha detto ancora Palenzona - e, dopo aver fatto fortuna in tutti i continenti, ha volutamente deciso di impegnarsi nel suo Paese. Riservato per carattere e per scelta di vita, non facendo parte di nessun 'circolo del tennis', non gode di “amichettismo''. A chi dice che Pignataro ha troppi debiti, Palenzona precisa: 'Ma uno che ha iniziato da zero e oggi ha un gruppo industriale innovativo con un enterprise value di oltre 45 miliardi e un ebitda di oltre 2 come potrebbe aver fatto tutto senza debito? Inoltre, a credere in lui sono le principali istituzioni finanziarie del mondo. Non ha mai ricevuto soldi pubblici, ha onorato sempre i suoi impegni e last but not least Ion vale molto più del suo debito'. 'Ma la cosa più affascinante è il modo con cui mette insieme business e ricerca - continua Palenzona.
Pignataro stima le nostre università, che supporta con consistenti risorse. È convinto che attraverso una ricerca 'verticale e coordinata' l'Italia abbia ancora l’opportunità di dire la sua nell'applicazione dell'intelligenza artificiale e nella gestione dei dati, settore dove anche l'Europa ha perso il treno. Credo che una volta superate le diffidenze e i sospetti sarà apprezzato'. 'Sono convinto che sarebbe più utile alla nostra premier e al Paese un colloquio con l'umano Andrea piuttosto che con il transumano Elon Musk'.
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