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25 Maggio 2023

Bologna: intesa tra Demanio e Comune per riqualificare le ex caserme Sta.Mo.To e Perotti

di red

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Favorire e accelerare la rigenerazione urbana della città. Questo l’obiettivo della riqualificazione delle ex caserme STA.MO.TO e Perotti a Bologna, al centro di due protocolli d’intesa firmati dall’Agenzia del Demanio e dal Comune.

I progetti di recupero delle due strutture militari sono stati presentati oggi nel corso della conferenza stampa organizzata dal Comune, alla presenza del Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Galeazzo Bignami, il Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Lucia Albano, il Direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme, il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore  e l’Assessore Raffaele Laudani.

I beni, in corso di dismissione dal Ministero della Difesa, rappresentano un’importante occasione di crescita per il territorio che potrà così fruire di spazi rigenerati e nuovi alloggi per gli studenti e servizi per tutta la cittadinanza. L’operazione si inserisce in un quadro più ampio, che vede l’Agenzia del Demanio, in accordo con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, impegnata nella selezione di immobili ed aree da riconvertire in residenze universitarie, grazie a progetti di rigenerazione urbana da avviare immediatamente d’intesa con, MUR, Enti Territoriali e Università.

L’ex STA.MO.TO, un tempo utilizzata come stabilimento per la riparazione dei veicoli militari, comprende un totale di 29 edifici su un’area di oltre 130 mila mq tra le vie del Parco, Castelmerlo e Felsina, in un quadrante semicentrale e strategico della città. Il progetto di recupero dell’intera struttura militare prevede quindi la realizzazione di alloggi per gli studenti, residenze, servizi sportivi e culturali e ampi spazi verdi anche attraverso una significativa opera di desigillazione. Con la firma del protocollo, l’Agenzia del Demanio si impegna a riprendere in consegna l’intera struttura dal Ministero della Difesa per affidarla contestualmente al Comune di Bologna. Si avvieranno subito usi temporanei, a cominciare dai due grandi parcheggi presenti nell’area, che accompagneranno tutte le fasi di rigenerazione dell’area. Si prevedono usi misti, da definire anche attraverso l’ascolto e il coinvolgimento dei cittadini. Assoluta priorità verrà data all’individuazione dell’area da destinare alle residenze universitarie per fronteggiare la carenza di alloggi per gli studenti universitari fuori sede.

Per quanto riguarda l’ex Caserma Perotti, è stata già oggetto di un percorso di valorizzazione avviato nel 2019 per il recupero della prima parte della struttura (circa 30 mila mq) che sarà destinata ai nuovi uffici dell’Agenzia delle Entrate. Con la firma di oggi, si dà invece avvio ad uno scenario di trasformazione urbana anche per la restante porzione che si estende per un totale di circa 6 ettari.

In questa parte della ex caserma, non più utile ai fini della Difesa, verranno realizzate residenze universitarie e private, in grado di offrire una concreta risposta alla crescente richiesta di alloggi nell’area cittadina. L’Agenzia del Demanio e il Comune di Bologna, si impegnano a individuare lo strumento più idoneo a realizzare l’intervento di riuso e rigenerazione del bene. Di comune accordo si è deciso di candidare l’area, come già avvenuto per le area ferroviarie dell’ex-scalo Ravone, al prossimo bando “Reinventing Cities” di C40,  un circuito internazionale che promuove città a zero emissioni, sostenibili, intelligenti e resilienti.

Alessandra dal Verme, Direttore dell’Agenzia del Demanio: “Le iniziative di rigenerazione urbana avviate per ridare nuova vita alle caserme in disuso, Perotti e STA.MO.TO non possono prescindere dai temi sociali, della solidarietà e del lavoro sinergico, e dai temi ambientali, anche alla luce degli eventi calamitosi occorsi in questi ultimi giorni a causa del cambiamento climatico e delle sue conseguenze. L’Agenzia del Demanio è impegnata su due fronti che riguardano la tecnologia applicata all’immobile e la sostenibilità dell’edificio in termini di impatto sul territorio e per chi lo abita. L’immobile, considerato agente di sviluppo, mette al centro la persona, l’utenza, la comunità e l’ambiente”.

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