Scenari Immobiliari ha presentato il rapporto "Lo student housing da mercato di nicchia a comparto maturo".
In Italia sono disponibili oltre 85.000 posti letto per studenti, con una crescente presenza di strutture moderne gestite da operatori specializzati in linea con gli standard internazionali. Nei prossimi tre anni, questo numero aumenterà di circa 28.000 posti letto, con la maggior parte delle nuove aperture previste nel 2026, portando l'offerta complessiva a superare le centomila unità entro il 2027. Con un numero stabile di studenti presso le università tradizionali e una crescita dell'offerta di alloggi per studenti, si stima che il tasso di copertura possa raggiungere il 15% entro tre anni, riducendo il divario nazionale rispetto alla media europea.
Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari: "In Italia, il settore dello student housing si dimostra un asset class in forte evoluzione, con un alto potenziale di investimento e diversificazione a livello geografico. Inoltre, l'attuale divario tra l'offerta esistente e la crescente domanda di alloggi universitari sta creando una grande opportunità per gli investitori immobiliari. L'attrattività del settore è confermata dal sempre più alto numero di sviluppatori, player e operatori di mercato. In particolare, gli studentati in pipeline si caratterizzano per una struttura degli investitori che vede attori diversi coinvolti, perlopiù fondi immobiliari o società straniere di investimento".
I nuovi progetti residenziali per studenti saranno sviluppati nei principali poli universitari del nord: Milano, Torino, Padova e Bologna confermano il loro ruolo primario mentre Roma e Firenze acquisiscono maggiore rilevanza. Gli sviluppi previsti restituiranno una geografia della residenzialità per studenti universitari non omogenea: oltre il 75% dei posti letto sarà sviluppato nelle regioni settentrionali, meno del 5% nei territori del Mezzogiorno e la restante quota nelle regioni del Centro Italia.
Questa distribuzione non omogenea dei posti letto in pipeline aumenterà il divario tra i poli universitari del Nord e quelli del Mezzogiorno, incidendo sul calo significativo di iscrizioni nelle università del Sud il cui tasso di copertura dei posti letto è sotto la media nazionale (8,8%).
Grazie a investimenti pari a circa 210 milioni di euro nell'ultimo trimestre del 2023 e un volume complessivo di settecento milioni di euro (pari all'11% circa del totale), le asset class residenziali continuano ad essere catalizzatori di interesse per investitori, operatori e sviluppatori dei fondi di private equity che operano nel mercato immobiliare nazionale. Più del 70% del capitale investito in studentati ha origine straniera.
Nel corso dell'ultimo anno, i canoni d'affitto nelle città a forte vocazione universitaria hanno registrato variazioni positive: affittare una stanza costa mediamente il 12% in più rispetto agli scorsi dodici mesi mentre l'incremento dei canoni nelle zone semicentrali è aumentato di poco meno del 5%. Bari è la città con la variazione più elevata (sopra al 30%), seguita da Lecce, Brescia e Bologna con incrementi compresi tra il 15% e il 13%. Milano richiede mediamente 10mila euro all'anno per affittare una stanza singola nei quartieri universitari.
In Italia l'offerta abitativa istituzionale rivolta a studenti universitari vede una componente più numerosa nei posti letto offerti dai Dsu (Diritto allo studio), che erogano servizi rivolti allo studente attraverso appositi fondi regionali. Dei 49mila posti letto in studentati presenti su tutto il territorio nazionale, quelli erogati da Dsu sono poco meno di 44mila (quasi il 90% dell'offerta complessiva), a cui si aggiungono i poco più di 5mila posti letto presso i Collegi universitari di merito (Ccum). In rapporto al numero di studenti fuorisede, la copertura dei posti letto offerti dal mondo strutturato si attesta al 7,3%.