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28 Gennaio 2020

Immobile via Solferino, Rcs: noi unica parte danneggiata da contenzioso

di G.I.

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La manleva a favore di Urbano Cairo decisa dal Cda di Rcs per tutelarlo nello scontro con Blackstone sulla vendita della sede del Corriere della Sera di via Solferino "riguarda atti compiuti dal presidente quale legale rappresentante di Rcs, in nome, per conto e nell'interesse della stessa, in esecuzione di una delibera del consiglio di amministrazione. E' dunque del tutto normale e conforme a legge che - ferma restando l'infondatezza delle pretese delle controparti - gli effetti di tali atti, ivi incluse le spese, ricadano sulla società e non sul suo legale rappresentante personalmente (indebitamente citato in causa)". E' quanto sottolinea il gruppo editoriale a seguito di indiscrezioni di stampa e dopo contatti informali intercorsi con la Consob.

"Il giudizio promosso nei confronti di Rcs dall'acquirente del citato immobile e da taluni fondi Blackstone avanti la Supreme Court of the State of New York - attualmente sospeso - è inappropriato, senza fondamento e, comunque, proposto innanzi a un giudice privo di giurisdizione. Negli atti depositati in tale giudizio il preteso danno non risulta neppure quantificato. Il giudizio impropriamente promosso dai medesimi attori, avanti il medesimo giudice contro il presidente di Rcs personalmente è basato sulle stesse circostanze su cui si fondano le identiche domande avanzate nei confronti della società, e fa riferimento al medesimo preteso danno. E' quindi parimenti inappropriato, infondato e proposto innanzi a un giudice privo di giurisdizione. Inoltre, è evidente a chiunque che la inappropriata duplicazione di giudizi non può determinare duplicazione del preteso danno", prosegue il gruppo editoriale.


"Il consiglio di amministrazione di Rcs ha assunto le proprie determinazioni in merito al contenzioso in oggetto, ivi inclusa la manleva in parola, nell'ambito di riunioni ritualmente convocate, e precedute da adeguata informativa pre-consiliare, la partecipazione alle quali è rimessa alla responsabilità di ciascun consigliere", segnala la società riferendosi alla riunione della scorsa estate che ha deliberato la manleva, ossia la sgravio da eventuali conseguenze patrimoniali derivanti dalle azioni legali avviate da Blackstone negli Usa non solo contro Rcs ma contro lo stesso Cairo. In quella riunione del board non erano presenti molti consiglieri, fra i quali quelli che durante la precedente gestione del gruppo editoriale erano nel consiglio di amministrazione che aveva deciso la vendita di via Solferino a un prezzo 120 milioni, giudicato già allora troppo basso da Urbano Cairo, che aveva una quota minoritaria nel gruppo editoriale.

"Si rammenta, infine, che nella vicenda della compravendita e contestuale locazione dell'immobile di Via Solferino/Via San Marco/Via Balzan avvenuta nel 2013, l'unica parte danneggiata è stata Rcs. Il consiglio di amministrazione ha doverosamente agito, e continuerà ad agire in ogni sede, a tutela dell'interesse della società", prosegue l'azienda "non nascondendo la propria sorpresa dinanzi al comportamento di chi, a fronte del doveroso tentativo della società di porre rimedio alla grave lesione (prontamente percepita dal mercato e dalla pubblica opinione) realizzata a suo danno nel 2013, in un momento di difficoltà economica e finanziaria, non si fa scrupolo di diffondere affermazioni fuorvianti".

Sulla battaglia fra Rcs e Blackstone è in corso un arbitrato e al massimo entro aprile è prevista una decisione. In attesa degli arbitri i il giudice americano ha messo in standby la richiesta danni presentata dal fondo.

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