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17 Novembre 2023

Lagarde: è il momento di portare a termine l’Unione dei mercati dei capitali

di red

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Oltre 500 miliardi di euro di raccolta in più all’anno per quasi 5.000 aziende europee. È l’effetto che avrà, secondo la presidente della Bce Christine Lagarde, il completamento dell’Unione dei mercati di capitali. Un progetto indispensabile – ha assicurato Lagarde nel suo intervento allo European Banking Congress a Francoforte – che, nello specifico, e secondo gli analisti, “potrebbe portare altre 4.800 aziende in tutta Europa a raccogliere 535 miliardi di euro in più all'anno”.

"L'Europa – ha sottolineato Lagarde – deve far fronte ora a una serie di sfide comuni, fra cui spiccano la deglobalizzazione, l'invecchiamento demografico e la decarbonizzazione. Affrontare tutte queste sfide contemporaneamente richiederà uno sforzo generazionale e sono necessari ingenti investimenti in un breve lasso di tempo. Di fronte a una sfida finanziaria così immensa, il momento di agire è adesso. Quindi, incoraggio tutti noi ad essere audaci e a non lasciar passare questo momento".

La presidente Bce ha fornito qualche numero: "Per dare un'idea dei volumi in gioco, la Commissione europea stima che la sola transizione verde richiederà investimenti aggiuntivi di 620 miliardi di euro ogni anno, in media, fino al 2030, e altri 125 miliardi di euro all'anno saranno necessari per la transizione digitale". Cifre che, secondo Lagarde, a giorno d’oggi sono inarrivabili: "I governi hanno i livelli di debito più alti dalla Seconda Guerra Mondiale e i finanziamenti europei per la ripresa termineranno nel 2026. Le banche avranno un ruolo centrale da svolgere, ma non possiamo aspettarci che si assumano così tanti rischi nei loro bilanci".

E ancora: "L'integrazione finanziaria è inferiore rispetto a prima della crisi finanziaria. I mercati obbligazionari sono tre volte più piccoli di quelli degli Stati Uniti. E il capitale di rischio della Ue è molto indietro rispetto agli Stati Uniti, pari ad appena un quinto delle sue dimensioni". Una vera Unione dei mercati del capitali – ha concluso – significherebbe costruire un mercato delle cartolarizzazioni sufficientemente ampio, consentendo alle banche di trasferire parte del rischio agli investitori, liberare capitale e sbloccare ulteriori prestiti”.

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