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20 Aprile 2016

Vianini: alcuni soci chiedono chiarezza su Domus, Delfini rinvia risposte al 28 giugno

di cas

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L’assemblea di Vianini Industria, gruppo Caltagirone, ha approvato il bilancio 2015 chiuso con ricavi pari a 12,9 milioni di euro e un utile di 488 mila euro.

Nel corso dell’assemblea un gruppo di soci di minoranza, tra i quali Angelo Abbondio, detentori di oltre il 3% del capitale, hanno formulato al presidente, Mario Delfini, una serie di domande sull'operazione di acquisto del gruppo immobiliare Domus Italia annunciata nei giorni scorsi, da un'altra società del gruppo, Ical 2. La quantità e il dettaglio dei quesiti hanno indotto il presidente Delfini a interrompere l'assemblea per la formulazione delle risposte.

Alla ripresa dei lavori, dopo oltre un'ora di interruzione, il presidente Delfini ha annunciato che sulla base di indicazioni dei legali le domande sull'operazione Domus "non sono inerenti all'ordine del giorno" e ha quindi lasciato a bocca asciutta i soci di minoranza. La decisione di Delfini ha provocato la reazione del consigliere Dario Trevisan che ha chiesto la parola, ma Delfini glielo ha negato. Il presidente della società ha poi negato la parola al presidente del collegio sindacale Giovanni Ossola che voleva intervenire dopo l'approvazione del bilancio 2015.

L'acquisto di Domus "è un'operazione in cui crediamo" ha detto Delfini al termine dell'assemblea rinviando al commento fatto nel comunicato stampa diffuso la settimana scorsa nel quale affermava che l'acquisto di Domus "consentirà a Vianini Industria di valorizzare i mezzi propri, oggi rappresentati quasi esclusivamente da mezzi finanziari, avviando una nuova strategia finalizzata ad investire nel settore immobiliare". Delfini ha quindi rinviato per ulteriori commenti all'assemblea straordinaria di Vianini Industria del prossimo 28 giugno nella quale l'ordine del giorno verterà sulla modifica dell'oggetto sociale e in conseguenza sulla facoltà di recesso ai soci nonché sul cambio di denominazione: da Vianini Industria a Vianini.

Nel documento informativo sull’operazione Domus, pubblicato da Vianini Industria sul sito internet, si legge che Trevisan ha motivato la sua contrarietà al deal con "la necessità di identificare l'operazione nel suo complesso", trattando prima di dar corso all'acquisizione, "le questioni relative alla dismissione del complesso industriale, alla modifica dell'oggetto sociale e al conseguente diritto di recesso, nonché ad eventuali sviluppi della società". Altra motivazione contraria riportata dal documento è "l'insufficienza delle operazioni trasmesse per poter giudicare l'operazione".

Il patrimonio immobiliare di Domus, detenuto anche tramite le società controllate, è composto da due portafogli: nel primo sono ricompresi immobili già esistenti e nel secondo complessi in costruzione. In entrambi i casi si tratta di edifici in proprietà. Il valore del patrimonio, secondo la stima di Scenari Immobiliari quale esperto indipendente, si attesta a 559,2 milioni di euro a fine dicembre scorso.

Dall’operazione potrebbero conseguire, secondo quanto si legge nella relazione, “vantaggi in termini di maggiori possibilità di accesso a condizioni vantaggiose al mercato dei capitali e in particolare al finanziamento da parte di istituti di credito accrescendo di conseguenza le possibilità di effettuare nuovi investimenti”.

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