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21 Maggio 2025

Arras Group (quotata all’EGM): nominato l'amministratore giudiziario dopo le denunce di Jean Christophe Babin

di red

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Il Tribunale di Milano ha nominato Ignazio Arcuri come amministratore giudiziario di Arras Group, società di sviluppo immobiliare di seconde case sospesa dalle quotazioni su EGM (ex AIM) per il periodo di sei mesi, con il compito di provvedere all'ordinaria gestione e agli atti eccedenti l'ordinaria amministrazione.

La nomina rientra nell'ambito del procedimento instaurato con ricorso depositato il 30 gennaio 2025 dal socio di minoranza Jean Christophe Babin (CEO della divisione Watches di LVMH ed ex CEO di Bulgari), che chiedeva la revoca dei componenti del consiglio di amministrazione della società, denunciando gravi irregolarità nella gestione, con danno alla società stessa.

L'amministratore giudiziario si occuperà, in particolare, di: predisporre nella società adeguati assetti organizzativi amministrativi, contabili; curare, qualora sia richiesto in considerazione della natura della società, la sostituzione della figura professionale dell'Euronext Growth Advisor (dopo la rinuncia di Integrae SIM per inadempienza di Arras Group); porre in essere ogni azione utile al buon esito della procedura di concordato preventivo.

Il 14 maggio l'assemblea ha rinviato la nomina del nuovo consiglio di amministrazione, mancando professionisti candidati per la carica di consigliere di amministrazione e di amministratore delegato. Il innovo del CdA si era reso necessario dopo le dimissioni irrevocabili di tutti i consiglieri a seguito del deposito, a fine marzo, di ricorso per l'accesso a uno strumento di regolazione della crisi.

La società fondata e guidata da Enrico Arras, che deve affrontare le denunce per truffa di vari clienti, ha registrato al 30 novembre 2024 ricavi per 670 mila euro, un margine operativo lordo negativo per 2,33 milioni di euro e un risultato netto negativo per 2,49 milioni di euro, secondo gli ultimi dati disponibili; nel 2023 aveva registrato una perdita netta di 2,6 milioni di euro (bilancio che aveva ricevuto critiche da società di revisione e Collegio Sindacale), mentre nel 2022 la perdita era stata di 0,9 milioni di euro.

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