L'Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha condotto un'analisi sui contratti di locazione stipulati tramite le agenzie affiliate, con l'obiettivo di monitorare, negli ultimi cinque anni, la provenienza degli inquilini nelle grandi città. Nel 2023, la maggior parte degli inquilini che ha affittato in una grande città italiana era già residente in quella città (63,5%), mentre il 9,1% proveniva dalla provincia della città in cui ha affittato, il 6,9% dalle province limitrofe e il 20,5% da altre regioni. Rispetto al 2019, si è registrata una diminuzione della quota di inquilini già residenti in città (dal 71,7% al 63,5% nel 2023), con una tendenza simile anche nel 2021 e nel 2022. Il 2020, fortemente influenzato dalla pandemia, ha visto una riduzione degli spostamenti con quasi il 78% degli inquilini già residenti nella città di stipula del contratto. Nel 2023 si è osservato un aumento degli inquilini provenienti da fuori città, in particolare da altre regioni che superano il 20%, e un incremento anche degli arrivi dalle province limitrofe (6,9%). Per il 2024 si prevede una distribuzione della provenienza degli inquilini simile a quella del 2023.
A Bologna, il numero totale di contratti di locazione è basso e risulta difficile trovare appartamenti in affitto. Nel 90% dei casi ad affittare sono lavoratori trasfertisti e studenti universitari; l'ateneo di Bologna conta infatti il 48% degli iscritti provenienti da altre regioni. Nel 2023, il 30% dei nuovi inquilini è arrivato da altre regioni e il 13% dalla provincia di Bologna e da altre province emiliane. Il 56,7% degli affitti ha riguardato persone già residenti a Bologna, dato comunque in crescita rispetto al 2021 e al 2022. Nel 2020, a causa del Covid-19, quasi il 70% degli inquilini era già residente a Bologna. Per il 2024 si prevede un aumento della percentuale di inquilini provenienti da altre regioni.
Milano presenta un'offerta limitata di appartamenti in affitto e oltre il 60% dei contratti sono stipulati da lavoratori trasfertisti e studenti. Nel 2023 solo il 57,4% dei nuovi inquilini era già residente a Milano, mentre nel 31,5% dei casi si trattava di persone provenienti da altre regioni e nel 17,1% dalla provincia di Milano e da altre province lombarde. Rispetto al 2022 e al 2021 si registra un calo degli inquilini provenienti da altre regioni, mentre aumentano i residenti e quelli provenienti da altre province lombarde. Questa tendenza è influenzata dalla continua crescita dei prezzi delle abitazioni in città e dal conseguente aumento delle persone che si spostano sul mercato della locazione. Anche a Milano il 2020 è stato caratterizzato dal più basso flusso di inquilini provenienti da fuori città; all'epoca quasi il 70% degli affitti riguardava persone già residenti. Nel 2019 le percentuali erano molto simili a quelle del 2023. Nel 2024 potrebbe registrarsi una ulteriore contrazione della percentuale di inquilini provenienti da altre regioni.
Anche a Firenze l'offerta di immobili in affitto è molto bassa e quasi il 50% delle richieste proviene da lavoratori trasfertisti e studenti. Nel capoluogo toscano, nel 2023, il 54,5% degli affitti ha riguardato persone già residenti in città, mentre nel 30% dei casi si trattava di inquilini provenienti da altre regioni e nel 15% dalla provincia di Firenze e da altre province toscane. Rispetto al 2022 e al 2021 aumenta la percentuale di inquilini provenienti da altre regioni ed anche quella dalla provincia di Firenze. Nel 2020 i flussi dall'esterno si erano ridotti al minimo con più del 70% dei nuovi inquilini già residenti in città. Per il 2024 potrebbero aumentare le percentuali di inquilini provenienti da fuori città.
A Verona nel 2023 è aumentata la percentuale di inquilini provenienti da fuori città: ben il 65%, rispetto al 55% del 2022 e al 50% del 2021. In città infatti il 43% degli inquilini è composto da lavoratori e studenti universitari. Nel periodo pandemico del 2020 la quota di contratti stipulati con persone provenienti da fuori città era scesa al 28%. Nel prossimo anno potrebbe registrarsi un aumento degli affitti stipulati con persone provenienti dalla provincia della città.
A Torino nel corso del medesimo anno il 55% degli affitti è stato stipulato con residenti locali; il restante coinvolgeva persone provenienti da altre regioni (25,7%), dalla provincia di Torino (11,4%) o dalle altre province piemontesi (7,9%). Rispetto all'anno precedente si evidenzia un lieve calo degli arrivi interregionali ed un aumento della quota dagli altri territori piemontesi; gli arrivi dalla provincia torinese sono invece leggermente diminuiti. Per l'anno successivo non si prevedono sostanziali variazioni.
Nella Capitale circa il settanta per cento dei contratti riguarda persone già residenti; seguono coloro che arrivano da altre regioni (22%) o dalla provincia romana (8,5%). A differenza delle metropoli come Milano o Bologna la quota di studenti o lavoratori trasfertisti è inferiore attestandosi intorno al trentasei per cento sul totale delle locazioni (a Bologna sono novanta per cento mentre a Milano quasi sessantacinque). Rispetto agli anni precedenti cresce la percentuale d'inquilini giunti dalla provincia romana; per l'anno venturo con l'imminente Giubileo ci si attende una carenza d'immobili disponibili.
Palermo e Napoli sono le città dove la quota d'inquilini esterni risulta più bassa oscillando tra diciotto venticinque per cento; a Palermo si registra un incremento d'arrivi dalle province siciliane ed altrove mentre Napoli mostra un calo rispetto agli anni precedenti.