Lo stock complessivo dei crediti deteriorati ha superato ne 2022 i 350 miliardi di euro. Nel 2023, il tasso di deterioramento del credito alle imprese toccherà il 3,1%, rispetto al 2,2% del 2022. In prospettiva, l'anno prossimo si prevede un ulteriore aumento con un picco del 3,8%, il valore più alto dal 2016. Sono i dati che il Partito Democratico ha portato davanti alle commissioni Finanze, Bilancio e Agricoltura della Camera per spiegare la sua richiesta di indagine conoscitiva sugli Npl, richiesta che verrà presentata a breve.
I capigruppo Pd nelle commissioni Virginio Merola, Ubaldo Pagano e Stefano Vaccari (quest'ultimo firmatario di una proposta di legge in materia), hanno fatto notare che dei circa 350 miliardi di euro di stock, “90 miliardi sono rimasti nei bilanci bancari e 260 sono stati ceduti alle società di cartolarizzazione”. Secondo i parlamentari dem, quindi, “è necessario attivare misure straordinarie adeguate a realizzare un'efficace riduzione di tali partite anomale, sia per la stabilità del sistema creditizio italiano sia per il rilancio del sistema economico e produttivo nazionale, e soprattutto per la sopravvivenza di moltissime famiglie e piccole aziende”.
A tal fine, il Pd ritiene “utile un maggiore approfondimento del Parlamento, attraverso l'avvio di una indagine conoscitiva sulle reali caratteristiche e modalità di funzionamento del mercato dei crediti non-performing”.
L’indagine, secondo il Partito Democratico, dovrebbe contenere “un quadro puntuale per orientare le scelte del legislatore”. In particolare: “Individuazione degli operatori di questo comparto e stima delle performance; verifica degli andamenti geografici della diffusione degli Npl; acquisizione di un quadro informativo da parte del ministero dell'Economia e della Banca d'Italia".
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