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26 Giugno 2024

Breglia, Scenari Immobiliari: In Italia i Fondi non recuperano l'inflazione

di Red

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Il mattone gestito, nel mondo, resiste a tutte le crisi e vede una crescita anche nel 2024: più cinque per cento la media mondiale.

A livello globale raggiunti i 4.650 miliardi di euro, in Europa si toccano i 1.600 mld, in Italia 131 mld con un rendimento che si ferma all'1,9%.

Il complicato scenario socio-economico mondiale, in cui si inseriscono crisi politiche e conflitti tra Paesi, non sembra aver avuto ripercussioni sul mercato del risparmio gestito in immobili attraverso fondi immobiliari e i Reits, che ha fatto registrare comunque un andamento in crescita nel corso dell'ultimo anno. Il patrimonio di fondi quotati, non quotati e reit prosegue, infatti, nel suo trend positivo e alla fine del 2023 ha raggiunto, a livello globale, 4.650 miliardi di euro, con un aumento del 4,5 per cento rispetto al 2022, con i reit che concentrano circa il 76 per cento del patrimonio complessivo. Questi sono alcuni dei dati del 44esimo Rapporto 2024 su "I Fondi immobiliari in Italia e all'estero", realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con lo Studio Casadei, che ne ha curato la parte di analisi finanziaria, emersi oggi nel corso di un evento a Milano.

La fase espansiva dei fondi immobiliari prosegue anche in Europa, dove sono cresciuti numericamente e in termini di patrimonio: complessivamente sono operativi 1.973 fondi e 276 reit, con un patrimonio complessivo pari a 1.600 miliardi di euro (4,6 punti percentuali di incremento). Il peso dei fondi europei sul patrimonio complessivo nel mondo rimane stabile e pari al 34,4 per cento, ma cresce in volume e conferma il ciclo positivo degli ultimi anni. A fine 2023 il patrimonio gestito in Europa dagli otto Paesi principali ha toccato i 943 miliardi di euro, poco meno dell'anno precedente (946). In dieci anni il patrimonio è quasi triplicato con duemila fondi immobiliari attivi. La Germania continua a dominare la classifica europea per dimensione, seguita da Lussemburgo, Francia e Italia che ha un patrimonio di 114 miliardi di euro. La performance media è del 2,2 per cento in Europa, con l'Italia a 1,9 per cento.

"Il 2023 è stato un anno cruciale e sfidante per il mercato immobiliare, che si è trovato ad affrontare numerose difficoltà - ha commentato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari. Abbiamo assistito, infatti, a una decrescita del capitale globale, a cambiamenti radicali nei modi di vivere e lavorare, al rialzo dei tassi di interesse, al calo dei prezzi, una maggiore cautela degli investitori e una caduta di oltre il cinquanta per cento negli investimenti. Nonostante questo scenario, a cui si aggiungono le crisi politiche e le guerre in corso, il comparto immobiliare nel suo insieme ha avuto una buona capacità di resistenza e lo scenario che si delinea per il 2024 è decisamente più positivo. Gli investitori potranno contare su un quadro meno caotico per quanto riguarda le quotazioni e una direzione della politica monetaria in discesa. Inoltre, i fondamentali del mercato immobiliare restano solidi con domanda e offerta stabili, se non in crescita nella maggior parte delle asset class. I grandi player internazionali pensano che il 2024 sarà un anno di azione, dopo un 2023 di pausa. C'è bisogno di rifinanziare, rinnovare i prodotti e bilanciare i portafogli. Una decisa ripresa è attesa per il 2025, ma i segnali sono positivi anche per l'anno in corso, dove prevediamo un incremento del risparmio gestito in immobili a livello globale non inferiore al cinque per cento".

Secondo il rapporto di Scenari Immobiliari, il comparto dei fondi immobiliari italiani, con un peso sul resto dei veicoli europei di oltre il dodici per cento, registrara un trend di crescita. Il suo Nav a fine 2023 ha raggiunto 114 miliardi di euro, con un incremento dell'8,6 per cento sull'anno precedente. Il patrimonio immobiliare detenuto direttamente da 60 Sgr e 640 fondi attivi arriva a 131 miliardi di euro, con un incremento del 6,5 per cento sul 2022. Le previsioni per il 2024 sono per un incremento del Nav del 5,3 per cento e del patrimonio del 4,6 per cento; il numero dei veicoli potrebbe raggiungere le 660 unità.

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