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Cbre Europa: Investitori pronti a puntare sul settore alberghiero
di red
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Il mercato europeo degli investimenti alberghieri è destinato a crescere nel corso dell’anno, con il 70% degli investitori che prevede di aumentare la propria asset allocation nel settore, secondo Cbre. Un altro 25% degli intervistati intende mantenere invariata la propria asset allocation nel settore alberghiero.
Le buone performance delle strutture alberghiere, la continua espansione dell’industria del turismo e la stabilizzazione dei tassi d’interesse hanno sostenuto una rinnovata fiducia degli investitori verso il mercato alberghiero.
Secondo le rilevazioni, le società con meno di 5 miliardi di dollari di AUM (asset in gestione) a livello globale saranno quelle più attive: oltre la metà di queste intende infatti aumentare i propri volumi d’investimento nel settore. Al contrario, solo il 10% delle società con oltre 50 miliardi di dollari di AUM a livello globale prevede di fare lo stesso.
Kenneth Hatton, Head of Hotels Europe di Cbre: “La capacità del settore alberghiero di offrire coperture all’inflazione si è confermata nuovamente, ma l’aumento dei tassi d’interesse è stato responsabile del calo degli investimenti nel 2023. Gli investitori sono impazienti di investire nel settore, ora che si prevede una riduzione dei tassi d’interesse entro la fine dell’anno. Gli investitori vedono infatti molte opportunità per investimenti value-add e, fondamentalmente, le proiezioni a lungo termine sui flussi turistici in Europa suggeriscono che i livelli di offerta futuri saranno inadeguati a soddisfare la domanda".
Alla domanda su quale fosse il segmento di mercato più interessante per l'impiego di capitali, Upper Upscale e Luxury sono state le opzioni più selezionate da rispettivamente il 51% e il 45% degli intervistati. Entrambi i segmenti si sono ripresi rapidamente dopo la pandemia e hanno performato meglio del mercato alberghiero complessivo, sostenuti da una domanda inespressa.
A livello geografico, l’Italia si posiziona al terzo posto della classifica delle destinazioni più attrattive in Europa per gli investimenti alberghieri. Nonostante i volumi d’investimento siano diminuiti, lo scorso anno l’asset class Hotels ha concentrato oltre il 20% dei capitali investiti nel commercial real estate italiano.
Anche le città italiane si sono dimostrate popolari tra gli investitori europei. Roma e Milano figurano nella top-ten, rispettivamente al quarto e all’ottavo posto delle città europee più attrattive. Londra si è classificata al primo posto, sostenuta dai fondamentali a lungo termine della città e dai più alti livelli previsti di spesa per i viaggi in entrata. Madrid ha superato invece Parigi, diventando la seconda meta europea preferita dagli investitori e sta diventando sempre più attraente per i capitali globali, con un notevole interesse da parte dell'America Latina.
Anche Atene figura tra le prime dieci città europee, la città ha infatti beneficiato di un'impennata delle performance operative degli hotel di oltre il 30% su base annua nel 2023, e la continua forza di Atene e di molti mercati turistici della Grecia offre ora agli investitori un'importante alternativa per la crescita e la diversificazione del portafoglio.
Il sondaggio ha rilevato una rinnovata attenzione degli investitori verso gli hotel nei centri urbani, in particolare nelle gateway cities (ovvero le città che ospitano i principali hub di trasporto internazionali) con il 57% degli intervistati che ha scelto i quartieri direzionali centrali come location preferita. I resort, un segmento che ha dimostrato una storica resistenza all'inflazione, seguono al secondo posto raccogliendo il 36% delle preferenze. Il proseguimento della ripresa post-pandemica, l'avanzare della domanda per il tempo libero e la scarsità di nuova offerta suggeriscono forti prospettive per i proprietari di resort ben posizionati.
Silvia Gandellini, Head of Capital Markets and Head of A&T High Street di Cbre Italy (nella foto): "Il mercato alberghiero europeo è incredibilmente dinamico e i risultati del nostro sondaggio mostrano un atteggiamento rialzista da parte degli investitori nel 2024, che cercano di capitalizzare la crescita del Vecchio Continente. L’Italia è il secondo mercato europeo degli investimenti nel settore Hotels nel primo trimestre del 2024, per un totale di 330 milioni di euro, e prevediamo che questi risultati continuino anche nella seconda metà dell’anno, con possibili segnali di compressione dei rendimenti per nuove operazioni su trophy asset”.
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