Kìron, la società di mediazione creditizia del Gruppo Tecnocasa, ha analizzato i dati relativi ai mutui sottoscritti nel 2023 per l'acquisto di seconde case, concentrando l'attenzione sui mutui richiesti da coloro che desiderano acquistare un'abitazione diversa dalla prima casa.
Renato Landoni, Presidente di Kìron Partner SpA: "La seconda casa è spesso considerata una forma di investimento. Per questo motivo rappresenta solo una minima parte dei mutui erogati. Nel 2023, questa operazioni hanno costituito l'1,7% del totale gestito dalla rete Kìron, un dato in diminuzione rispetto al 2022 quando era pari al 2,1%. La motivazione è da ricercarsi nell'incremento degli acquisti di seconde case durante il periodo della crisi sanitaria".
Questa situazione varia a livello geografico: al Nord i mutui accesi per la seconda casa rappresentano l'1,7% del totale, al Sud e nelle Isole l'1,4%, mentre nelle regioni del Centro Italia lo 0,9%. Si tratta di investimenti effettuati da una fascia di clienti mediamente più alta che spesso copre l'intero ammontare del costo dell'immobile senza ricorrere al mutuo. Infatti, solo in alcuni casi questo target ricorre al finanziamento per concludere la compravendita della seconda casa.
Guardando l'importo medio, si nota che coloro che acquistano una seconda casa sottoscrivono mediamente un mutuo più basso rispetto a quelli che acquistano una prima casa: 96.520 euro contro 115.200 euro.
Anche per quanto riguarda la scelta del prodotto, per la finalità "seconda casa" ci sono differenze: il tasso fisso è la scelta più comune con l'84,62% delle preferenze contro l'80,2% dei mutuatari "prima casa". Il tasso variabile rappresenta solo il 12,04% dei mutuatari che acquistano una seconda casa contro il 16,1% delle scelte per mutui prima casa. Gli individui oggetto dell'analisi sono generalmente più prudenti e preferiscono optare per mutui con maggiori costi in termini di tasso a discapito di un capitale erogato più basso.