Nel settore edilizio, la crescita si presenta lenta ma costante, con una sfida significativa rappresentata dalla sostenibilità. Le previsioni indicano che nel 2024 la produzione globale aumenterà dell'1,6%, un calo rispetto al tasso di crescita del 4,1% registrato nel 2023. Tuttavia, le prospettive a lungo termine rimangono positive, con una crescita prevista da 10,4 trilioni di dollari nel 2023 a 16,1 trilioni di dollari entro il 2030. Attualmente, 40 delle prime 100 aziende a livello globale sono gruppi europei, tra cui figurano anche aziende italiane.
Il settore edilizio è responsabile del 37% delle emissioni globali di CO2. Le principali sfide includono l'adattamento tecnologico, lo sviluppo di nuove competenze, la frammentazione del settore, la raccolta dei dati e gli investimenti nella decarbonizzazione.
Dopo i disagi causati dall'emergenza Covid e dalla guerra in Ucraina, il comparto dell'edilizia sta affrontando diverse sfide significative. Tra queste vi sono l'aumento dei prezzi delle materie prime, le interruzioni nella catena di approvvigionamento e il ritorno di un'inflazione elevata, che ha portato a un rialzo dei tassi di interesse e a fluttuazioni nei tassi di cambio. Questi fattori hanno contribuito al moderato aumento dei ricavi del settore nel 2023 a livello globale. Per il 2024 si prevede una crescita lenta, con le condizioni macroeconomiche che avranno un impatto maggiore sulle economie avanzate rispetto ai mercati emergenti. Tuttavia, l'industria rimane resiliente nel medio-lungo termine e si prevede che manterrà un andamento costante nella sua crescita.
Questo quadro emerge dal Global Powers of Construction, lo studio di Deloitte che analizza le strategie e le performance dei gruppi quotati più rappresentativi del settore edilizio nel 2023. Lo studio considera i principali indicatori finanziari delle aziende, esaminandone i risultati in termini di fatturato, capitalizzazione, presenza internazionale, diversificazione, redditività e debito.
Nel 2023 le vendite complessive in dollari delle prime 100 aziende globali sono aumentate del 3,4%, mentre la loro capitalizzazione di mercato è cresciuta del 18,3%. Questo incremento è stato trainato principalmente dalle performance nei mercati azionari dei gruppi statunitensi ed europei e riflette la ripresa del mercato dopo la crisi post-pandemica. L'Europa ha una presenza significativa nel settore per numero di aziende: tra le prime 100 a livello globale per performance, 40 sono gruppi europei, tra cui figurano anche aziende italiane. Le vendite aggregate in Europa sono aumentate dell'11,3% rispetto all'anno precedente.
Le prospettive per il mercato globale ed europeo nel 2024 indicano una crescita della produzione globale a un ritmo più contenuto rispetto al 2023 a causa delle difficili condizioni macroeconomiche. Tuttavia, le prospettive a lungo termine rimangono positive: il mercato globale è previsto crescere da 10,4 trilioni di dollari nel 2023 a 16,1 trilioni di dollari entro il 2030.
In Europa il valore attuale del settore edilizio supera i 2,8 trilioni di dollari. I Paesi dell'Europa Occidentale rappresentano circa il 70% del totale. Il settore europeo sta affrontando un periodo di adattamento con una crescita modesta prevista a breve termine. Gli investimenti in infrastrutture e costruzioni non-residenziali dovrebbero mantenersi stabili e resilienti grazie alla spesa pubblica e al Recovery and Resilience Facility all'interno del "Next Generation EU". Spagna e Francia stanno vedendo un sostegno significativo in questi settori.
In Italia si prevede un incremento degli investimenti in infrastrutture strategiche come parte di un piano volto a stimolare la crescita economica attraverso grandi opere pubbliche. Tra i progetti più rilevanti figura il Ponte sullo Stretto di Messina. Parallelamente è in corso una revisione degli incentivi pubblici per l'edilizia residenziale per mitigare l'impatto finanziario del Superbonus sul bilancio statale.
"Stiamo assistendo a una crescita dinamica alimentata da investimenti significativi nel campo dell'energia e dei consumi - precisa Claudio Golino di Deloitte Italia. In Italia il recente aggiornamento del PNIEC ha ribadito l'importanza degli interventi chiave per migliorare l'efficienza energetica delle costruzioni".
La sfida della sostenibilità avrà un impatto determinante nel prossimo futuro. Il settore delle costruzioni è responsabile del 37% delle emissioni globali di CO2. In questo contesto i leader italiani stanno adottando strategie innovative per affrontare la sfida della decarbonizzazione.
Deloitte individua cinque sfide per il settore: adattamento tecnologico con nuove tecnologie verdi; finanziamento attraverso strumenti innovativi; sviluppo delle competenze della forza lavoro; frammentazione del settore; raccolta dati e benchmarking.
"Oggi il settore sta vivendo una trasformazione significativa grazie all'adozione di tecnologie green innovative," dichiara Golino. "L'intelligenza artificiale generativa sta dando un ulteriore impulso alla decarbonizzazione" conclude Golino sottolinenado come, grazie all'innovazione accompagnata da adeguati supporti normativi e incentivi finanziari, il settore potrà contribuire agli obiettivi di sostenibilità globali.