Con circa 7,8 miliardi di euro transati, i primi nove mesi del 2025 confermano il trend positivo del mercato immobiliare commerciale italiano, consolidando la crescita registrata negli ultimi 18 mesi.
Le prime tre asset class, retail, hospitality e office, raccolgono complessivamente il 65% dei volumi totali, con il retail che torna a guidare il mercato con il 29% di share.
La logistica chiude il periodo in quarta posizione, trainata dal positivo andamento del primo trimestre.
Nonostante il rallentamento degli uffici e la sostanziale stabilità della logistica, il mercato italiano si conferma competitivo e di forte interesse per gli investitori internazionali.
Nonostante un contesto internazionale instabile, il quadro macroeconomico italiano rimane positivo, pur registrando un rallentamento in linea con il resto d'Europa; l'incertezza elevata frena investimenti e consumi, ma export e occupazione rimangono positivi.
Nei primi tre trimestri del 2025 sono stati investiti nel mercato immobiliare commerciale italiano circa 7,8 miliardi di euro: un valore superiore alla media degli ultimi dieci anni e che registra una significativa crescita rispetto allo stesso periodo del 2024. Il mercato continua ad essere caratterizzato da una prevalenza numerica di transazioni con un valore inferiore ai 50 milioni di euro, che rappresentano l'80% delle operazioni, mentre le dieci transazioni più importanti per valore del periodo rappresentano circa il 35% dei volumi. Rimane forte l'interesse per l'attività di sviluppo e rigenerazione, che interessa ben il 18% dei volumi del periodo. Milano si conferma la piazza principale con circa il 27% dei volumi totali, ma grazie a hospitality, retail e logistica, i mercati regionali guadagnano quote di mercato (49%).
La moneta internazionale continua ad essere prevalente, rappresentando circa il 53% dei volumi totali. Permane nel mercato una forte incertezza legata a una situazione geopolitica internazionale complessa, che rende i mercati più volatili e rallenta le strategie di investimento. Per l'ultima parte dell'anno la pipeline di investimento si mantiene positiva in molti settori, nonostante un trend atteso di rallentamento. Per quanto riguarda la politica monetaria, i mercati non si aspettano ulteriori tagli dei tassi di riferimento della BCE nel breve-medio periodo.
Il retail torna a guidare il mercato, seguito da hospitality e office. Nel mercato retail primeggia il segmento dei centri commerciali, grazie al deal più rilevante per volume registrato ad oggi, seguito da quello dei factory outlet dove è stata registrata la compravendita di cinque asset attraverso due transazioni; il segmento high street raccoglie il 21% dei volumi grazie al forte interesse per Milano, Firenze e Roma. Nel settore dell'hospitality, il segmento del lusso continua a raccogliere la maggior parte dei capitali, con investimenti che guardano principalmente alla riqualificazione e alla riconversione di asset esistenti. Negli uffici, Milano raccoglie il 68% dei volumi registrati, con deal che hanno interessato asset localizzati soprattutto nei CBD ma anche la periferia della città. Anche lato leasing il settore continua a mostrare un trend positivo sia per i canoni prime, previsti ancora in crescita nei prossimi mesi, che per l'assorbimento, che guadagna un +4% sullo stesso periodo dell'anno precedente. Il settore I&L è stato invece caratterizzato da un ritorno di operazioni riguardanti portafogli, che hanno interessato il 61% dei volumi; lato leasing i canoni si mantengono stabili, mentre il take-up è tornato a crescere nell'ultimo trimestre portando il totale dei primi nove mesi del 2025 in linea con lo stesso periodo dell'anno precedente.
Marco Montosi, Head of Investment,: "Il mercato italiano conferma solidità e attrattività, con 7,8 miliardi di investimenti nei primi nove mesi del 2025 (+14% YoY), trainati dal ritorno del retail (+53%) e dal buon andamento di living e hospitality. Il settore uffici, con oltre 1,2 miliardi YTD, mostra segnali di ripresa selettiva".
Elena Zanlorenzi, Head of Research & Marketing di Savills per l'Italia: "In uno scenario macroeconomico complesso, il quadro italiano si conferma positivo e in linea con quello dei maggiori paesi europei ma la crescente incertezza impatta sulle aspettative future. Nei prossimi mesi, l'incertezza continuerà a influenzare la fiducia di consumatori e imprese; la politica monetaria non è più restrittiva anche se i tagli dei tassi potrebbero riprendere già nel 2026 per sostenere la crescita economica europea. Nell'ultima parte dell'anno ci aspettiamo che si consolidi l'attività di investimento, con un focus crescente su riqualificazioni e rifunzionalizzazioni di asset e un ampliamento delle geografie consolidate".





