I capannoni hanno registrato l'aumento più significativo, pari al 9,9%. Le aziende tendono ad acquistare capannoni, attratte dai prezzi bassi delle soluzioni usate. Queste operazioni sono spesso effettuate da realtà solide che utilizzano liquidità propria o ricorrono a finanziamenti. Tuttavia, persiste una carenza di nuovi edifici, con interventi realizzati principalmente dalle aziende utilizzatrici, specialmente nel settore logistico. Queste aziende cercano terreni per sviluppare nuovi progetti. Gli investitori si mostrano più cauti a causa degli elevati costi di costruzione. Nelle grandi città, i capannoni dismessi vengono talvolta convertiti in residenze, quando le normative lo permettono. Tra le province più attive negli scambi si segnalano Roma, Bergamo e Padova.
I negozi hanno chiuso il trimestre con un aumento del 5,5%. La maggior parte degli acquisti è effettuata a scopo di investimento, sia per soluzioni già a reddito sia per quelle vuote. Gli investitori preferiscono immobili che garantiscano un rendimento lordo annuo di almeno il 10%, percentuale che diminuisce per le posizioni più centrali e frequentate. I negozi situati in zone con basso transito vengono acquistati anche per essere convertiti in abitazioni o box, se consentito dai regolamenti urbanistici. Bologna, Torino e Genova hanno registrato le migliori performance.
Le transazioni di uffici sono aumentate del 2,6%. Dopo un periodo di difficoltà dovuto all'ampio ricorso allo smart working, questa tipologia immobiliare sta recuperando interesse. I professionisti acquistano uffici prediligendo posizioni ben collegate e facilmente accessibili. Anche gli investitori mostrano interesse, spesso con l'intenzione di convertirli in residenze, specialmente nelle città dove c'è una forte domanda di immobili residenziali in affitto. Genova, Napoli e Bologna sono le città più dinamiche in termini di scambi e con gli aumenti più significativi.