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È stato arrestato su ordine delle autorità austriache nella sua villa ad Innsbruck il magnante tirolese René Benko, che si trova al centro del crac miliardario del suo gruppo Signa. Lo annuncia il quotidiano Kronen Zeitung e ripreso da Repubblica. Il tycoon 47enne è indagato in quattro Paesi, fra cui l'Italia. Lo scorso dicembre la procura generale di Trento aveva chiesto il suo arresto, ma le autorità austriache avevano rifiutato il provvedimento poichè Benko è cittadino austriaco.
Benko era finito al vertice dell’intreccio criminale scoperto dalla procura antimafia di Trento, possibile grazie “alla significativa permeabilità dell’amministrazione in un contesto di aperta illegalità”. L’ex magnate austriaco travolto alla fine del 2023 da uno dei più pesanti crac immobiliari d’Europa, superiore ai 50 miliardi di euro, aveva puntato gli occhi proprio sull’Italia, sul profondo Nord dell’Italia. Proprio il re tirolese delle soffitte trasformate in attici, collegato agli scandali che hanno contribuito alla caduta del governo di Vienna guidato da Sebastian Kurtz, intorno al 2010 aveva scelto le ricche province di Bolzano e di Trento per allargare il suo raggio di azione.
Gli obbiettivi della “banda Benko”? Mettere le mani sulle grandi speculazioni e sugli appalti fra Alto Adige e Trentino. Tra gli affari più controversi, il mega centro commerciale Waltherpark, nel cuore di Bolzano, il Gries Village, l’ampliamento dell’aeroporto e il nuovo museo dedicato a Oetzi, sempre nel capoluogo. In Trentino la “diffusività delle condotte penalmente illecite” rivelate nelle 98 pagine dell’ordinanza della procura di inizio dicembre, si sarebbe invece concentrata nel business turistico dell’Alto Garda.
Nell’inchiesta sono coinvolti i due uomini di fiducia di Beko in regione: il plenipotenziario commercialista altoatesino Heinz Peter Hager, di Bolzano, e il referente per il trentino Paolo Signoretti, imprenditore di Rovereto. Altri cinque gli arresti eccellenti: Cristina Santi, sindaca leghista di Riva del Garda, fedelissima del governatore Maurizio Fugatti e legata a Matteo Salvini; l’ex sindaco di Dro ed ex senatore autonomista Vittorio Fravezzi, indicato come il factotum della coppia Hager-Signoretti nell’Alto Garda; gli architetti Fabio Rossa e Andrea Saccani, il giornalista bolzanino Lorenzo Barzon e la direttrice dell’ufficio gestione del territorio del capoluogo sudtirolese, Daniela Eisenstecken. Gli indagati sono in tutto 77.
Solo l'Italia ne aveva chiesto l'arresto su iniziativa della Procura di Trento. Molte altre le inchieste in cui è coinvolto: Utilizzo di oltre un milione di euro dei fondi Covid per il suo hotel di lusso Chalet N a Lech am Arlberg per scopi personali. In Germania le procure di Berlino e Monaco sono attive dalla primavera scorsa in relazione al fallimento del famoso e storico centro commerciale KaDeWe. Gli investigatori del Liechtenstein stanno invece analizzando la rete di fondazioni aziendali del magnate e il possibile riciclaggio di denaro.
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