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Privatizzazioni: serviranno 900 anni per realizzare 18 mld
di G.I.
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Per realizzare 18 mld con le privatizzazione al governo serviranno almeno 900 anni. Lo scrive Repubblica spiegando che i conti del Documento programmatico di bilancio (Dpb) "non tornano". Il ministro dell'Economia Giovanni Tria "deve solo sperare che i burocrati della Commissione non ficchino il naso negli atti parlamentari". Scoprirebbero che lo Stato italiano incassa in media appena 20 milioni l'anno dalla vendita degli immobili pubblici. Lo ha rivelato alla Camera, durante un'audizione, il direttore del Demanio Riccardo Carpino.
E considerando che per tranquillizzare l'Ue hanno promesso che il debito pubblico scenderà grazie a incassi delle dismissioni di immobili pubblici per un punto di Pil, ossia 18 miliardi, a questo ritmo ci vorrebbero 900 anni. Anche perchè Luigi Di Maio ha subito precisato che i "gioielli di famiglia" non si toccano. Quindi l'obiettivo sarà raggiunto nel 2919.
Certo ci sono sempre le vendite straordinarie. E li' le cose sono andate decisamente meglio, con 800 milioni introitati in cinque anni. Che è poi la somma spesa dallo Stato per affitti passivi (fonte lo stesso Demanio), ma ogni anno, e per difetto. Il previsto calo del debito non sarebbe comunque conseguito che fra 112 anni e mezzo, giugno 2201. Quando i conti non tornano, le toppe possibili sono due. O i ricavi delle privatizzazioni, oppure quelli della lotta all'evasione fiscale. Peccato che nè gli uni, nè gli altri, abbiano mai coperto il buco. Nel 1993, al debutto delle privatizzazioni, il debito pubblico raggiungeva il 115,6 per cento del Pil. Nel 2016 era salito al 132,6. In mezzo c'erano stati 110 miliardi di privatizzazioni di aziende pubbliche. E non solo: anche 57,8 miliardi di vendite di immobili degli enti previdenziali. Gli unici che si potevano vendere in fretta perchè c'erano i compratori; anche se, dice la Corte dei conti, quell'operazione è stata un disastro. Su 129 miliardi di valore lo Stato ha incassato soltanto il 44,7 percento. Ma l'esperienza non è servita affatto. E tutti i governi hanno continuato a promettere mirabolanti risultati dalle cessioni immobiliari. Ricorrendo, talvolta, a puro illusionismo.
Ecco allora il Fondo immobili pubblici, a cui cedere prestigiose sedi di uffici statali, per poi riprenderle in affitto dallo stesso Fondo arricchendo solo gli intermediari privati. Ecco spuntare Patrimonio spa, una società pubbliche per "valorizzare" il mattone di Stato, poi miseramente fallita.
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