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20 Giugno 2024

Turismo Internazionale: L'indagine della Banca d'Italia e gli impatti sul settore immobiliare

di Avvocato Luigi Donato

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Banca d'Italia ha condotto un'indagine sul turismo internazionale e i suoi effetti sul settore immobiliare.

I flussi e i trend del turismo sono elementi rilevanti per il settore immobiliare poiché influenzano sia comparti direttamente collegati, come l'alberghiero o gli stabilimenti termali, sia i valori immobiliari sul territorio in generale. Va quindi considerata con attenzione l'indagine appena pubblicata sul turismo internazionale condotta dalla Banca d'Italia, finalizzata alla compilazione della bilancia dei pagamenti.

Nel 2023 è proseguita la crescita della spesa a prezzi correnti dei viaggiatori stranieri in Italia e di quelli italiani all'estero. L'effetto positivo del surplus della bilancia dei pagamenti turistica, che tiene conto della spesa degli italiani all'estero, ha raggiunto l'1% del PIL (20,1 miliardi), come nel 2019. Dopo quella dei turisti UE, anche la spesa di quelli extra-UE ha recuperato il calo seguito alla pandemia e il contributo maggiore viene dai turisti provenienti dalle aree più lontane come l'Asia e l'America settentrionale, oltre che dal Regno Unito.

È ulteriormente cresciuta la spesa dei turisti stranieri che hanno scelto l'Italia per motivi legati alle visite culturali e in città d'arte, situate prevalentemente nelle regioni dell'Italia centrale (con oltre il 26% della spesa, in percentuale pari al Nord-est e al Nord-ovest). Anche la quota delle regioni meridionali e delle isole è aumentata, seppur lievemente. Si è invece ridotta significativamente la spesa nelle località di montagna; quella nelle destinazioni balneari è rimasta sostanzialmente stabile.

C'è un ampio margine di crescita poiché il numero dei turisti in Italia è ancora sotto di circa il 10% rispetto al livello pre-pandemia. In ogni caso, nel 2023 l'Italia è tornata ad essere il quinto paese al mondo per entrate turistiche, con una quota del 3,7% sul totale (preceduto da Stati Uniti, Spagna, Regno Unito, Francia), recuperando sugli Emirati Arabi Uniti.

L'utilizzo degli strumenti digitali per la consultazione e la prenotazione di pacchetti e servizi turistici è cresciuto in modo sostenuto per i turisti che vengono in Italia. Tra il 2016 e il 2023 l'incidenza della spesa per i pacchetti acquistati o prenotati online è aumentata dal 14% al 36%; la prenotazione online dell'alloggio avviene principalmente utilizzando portali dedicati o ricorrendo ai servizi di agenzie di viaggi e tour operator online (67% e 71% della spesa nel 2023, rispettivamente per residenti e non residenti); nei restanti casi, la prenotazione è effettuata direttamente presso la struttura ricettiva, principalmente tramite il suo sito internet.

È rimasta prossima al 50% la quota dei viaggiatori che sono arrivati in Italia utilizzando mezzi su strada, come l'automobile, a fronte di una quota leggermente inferiore (47%) di quelli che hanno utilizzato l'aereo. È anche rimasta invariata la ripartizione del numero dei pernottamenti nelle varie tipologie di alloggio: in albergo e in villaggio turistico per circa un terzo del totale, in casa in affitto per circa un quarto e ospite di parenti e amici per circa un quinto. Le spese per alloggio hanno rappresentato il 44%, quelle per la ristorazione (22%) e per lo shopping (16%).

Ovviamente questi dati riguardano solo la componente del turismo estero alla quale si aggiunge poi quella nazionale; dall'esame di queste tendenze, le indicazioni per il settore turistico e per quello immobiliare in generale non mancano.

Da sottolineare in conclusione che l'offerta dei servizi turistici tende ormai ad essere monopolizzata dai canali digitali, che le città d'arte restano stabilmente in testa alle preferenze dei turisti esteri, che nella composizione della spesa è sensibilmente aumentata rispetto al 2022 quella per ristoranti e shopping.

Tutti segnali utili da considerare.

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