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Oice, con effetto Covid rettificate 148 gare fino a metà maggio
di G.I.
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I provvedimenti restrittivi per contrastare la pandemia - con lo smart working nella P.A. e la posticipazione delle gare - pesano anche nel mese di aprile. Lo sottolinea l'Oice che riferisce come le gare di progettazione sono 165 per 40,2 milioni di euro e calano del 53,0% in numero e del 6,4% in valore su marzo, mentre rispetto ad aprile 2019 calano del 9,3% in numero e del 22,7% in valore. Le gare di progettazione rettificate per gli effetti dei decreti pubblicati per contrastare la pandemia di COVID-19, e che hanno avuto effetti retrogradi da dicembre 2019, al 15 maggio 2020 sono state 148. Per 80 gare - riporta l'Oice - l'avviso di rettifica è intervenuto nel mese di aprile, per 65 nel mese di marzo. Nei primi 15 giorni del mese di maggio sono stati rilevati 3 avvisi di rettifica : la media del ritardo tra la prima data di scadenza e quella degli avvisi di proroga è di 46,5 giorni per ogni procedura.
L'Oice rileva come continuano ad essere troppo elevati i ribassi con cui si aggiudicano le gare, i dati di aprile li danno al 39,1, meglio rispetto al mese precedente in cui erano a 42,8%. Forte il peso degli accordi quadro: 9 bandi per 12,1 milioni di euro. Al netto di 10,4 milioni di accordi quadro il calo su marzo sarebbe del 63,4% in numero e del 34,4% in valore. Nel primo quadrimestre 2020 il numero dei bandi di progettazione è stato di 1.186 per un valore di 201,4 milioni di euro: +37,3% in numero ma -14,1% in valore sul primo quadrimestre del 2019.
Gabriele Scicolone, Presidente Oice:"In queste settimane si alternano l'ottimismo per la "riapertura" con il pessimismo per la situazione economica i dati del mercato della progettazione ci farebbero tendere al pessimismo, il crollo è evidente, ma vogliamo essere, se non ottimisti, almeno positivi e facciamo appello alla pubblica amministrazione tutta perché non fermi le procedure: aggiudichi le gare e stipuli i contatti. Lo diciamo da due mesi: senza la collaborazione della P.A. il rischio di un blocco del settore è reale e si materializzerà fra 6 mesi quando i bandi di lavori non ci saranno per assenza di progetti. Molto male l'assenza delle norme acceleratorie sugli appalti espunte dal decreto rilancio, peraltro sparito dai radar. Vogliamo dare fiducia alle dichiarazioni della Ministra De Micheli anche perché adesso è il momento di investire sulle opere pubbliche, non solo con risorse, ma soprattutto con semplificazioni, sburocratizzazione e accelerazioni procedurali, mantenendo alta la guardia con efficaci controlli ex post. Si colga quest'occasione perché ormai il nostro settore è allo stremo".
È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: IGD: crescita sostenibile al cent
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