Sul tema dell'applicazione della legge sull'equo compenso, la Rete ha sottolineato come questo principio sia richiamato dal codice stesso per garantire una remunerazione giusta e dignitosa per i professionisti. Non si ritengono risolutive soluzioni alternative come la sola verifica dell'anomalia dell'offerta o l'introduzione di pesi limitati per la componente economica. Tali accorgimenti erano già stati suggeriti in passato nelle linee guida ANAC sui servizi di ingegneria e architettura e non hanno evitato ribassi significativi.
Per equo compenso si intende un compenso proporzionato alla quantità e qualità del lavoro svolto, conforme ai compensi previsti da decreti ministeriali. La Rete propone che sui corrispettivi posti a base di gara siano possibili ribassi solo sulle voci relative a spese e oneri accessori, con verifica dell'anomalia secondo le previsioni del Codice. Non sarà possibile proporre ribassi sull'onorario base. Sarà opportuno redigere nuovi parametri per determinare il corrispettivo totale della prestazione d'opera intellettuale.
La Rete ritiene prioritario tutelare l'attività dei professionisti per garantire un futuro ai giovani, la sostenibilità economica, la dignità professionale, il valore del lavoro autonomo e la qualità delle prestazioni. Le professioni contribuiscono al benessere e alla crescita economica del Paese; pertanto, è fondamentale che il Codice dei Contratti sia modificato secondo le istanze presentate, frutto di un confronto tra i Consigli Nazionali associati.
La Rete ringrazia il Ministro Matteo Salvini per l'invito e l'attenzione prestata, auspicando l'accoglimento delle sue proposte.