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7 Ottobre 2024

La Rete Professioni Tecniche sollecita l'applicazione dell'equo compenso nei contratti pubblici

di Red

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La Rete delle Professioni Tecniche, rappresentata dal Coordinatore Armando Zambrano, ha partecipato a un incontro presso il Ministero delle Infrastrutture per discutere i correttivi in fase di elaborazione al Codice dei Contratti Pubblici. Durante l'incontro, la Rete ha ribadito le richieste di modifica già inviate al Ministero. Tra queste, vi sono la revisione dei requisiti economico-finanziari e di capacità tecnico-professionali per la partecipazione alle gare, l'ampliamento del periodo di validità delle prestazioni eseguite, la limitazione dell'uso dell'appalto integrato e il divieto di utilizzo dell'accordo quadro per i servizi di architettura e ingegneria. Inoltre, sono state proposte modifiche alle fasi di selezione nei concorsi di progettazione a due fasi e l'indicazione di elaborati integrativi al Progetto di fattibilità tecnico-economica. È stata anche sollecitata la determinazione dei compensi per prestazioni non comprese nel decreto ministeriale del 17 giugno 2016 e l'ampliamento della partecipazione ai collegi consultivi tecnici.

Sul tema dell'applicazione della legge sull'equo compenso, la Rete ha sottolineato come questo principio sia richiamato dal codice stesso per garantire una remunerazione giusta e dignitosa per i professionisti. Non si ritengono risolutive soluzioni alternative come la sola verifica dell'anomalia dell'offerta o l'introduzione di pesi limitati per la componente economica. Tali accorgimenti erano già stati suggeriti in passato nelle linee guida ANAC sui servizi di ingegneria e architettura e non hanno evitato ribassi significativi.

Per equo compenso si intende un compenso proporzionato alla quantità e qualità del lavoro svolto, conforme ai compensi previsti da decreti ministeriali. La Rete propone che sui corrispettivi posti a base di gara siano possibili ribassi solo sulle voci relative a spese e oneri accessori, con verifica dell'anomalia secondo le previsioni del Codice. Non sarà possibile proporre ribassi sull'onorario base. Sarà opportuno redigere nuovi parametri per determinare il corrispettivo totale della prestazione d'opera intellettuale.

La Rete ritiene prioritario tutelare l'attività dei professionisti per garantire un futuro ai giovani, la sostenibilità economica, la dignità professionale, il valore del lavoro autonomo e la qualità delle prestazioni. Le professioni contribuiscono al benessere e alla crescita economica del Paese; pertanto, è fondamentale che il Codice dei Contratti sia modificato secondo le istanze presentate, frutto di un confronto tra i Consigli Nazionali associati.

La Rete ringrazia il Ministro Matteo Salvini per l'invito e l'attenzione prestata, auspicando l'accoglimento delle sue proposte.

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