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In Italia lo stock di crediti deteriorati ha raggiunto, alla fine del terzo trimestre del 2016, i 329 miliardi di euro, ammontare in cui sono incluse sia le sofferenze lorde pari a oltre 198 miliardi di euro, sia le inadempienze, che a quota 120 miliardi di euro potrebbero trasformarsi a breve in vere e proprie sofferenze. L’81% di queste sofferenze sono originate dalle imprese e sono coperte da garanzie reali per il 36% e da garanzie personali per il 23,3%.
Nel 2016 è iniziata una prima fase di cessione dei crediti deteriorati e si assiste ora a un progressivo aumento dei volumi transati: quest’anno sono stati ceduti, principalmente da banche, circa 43 miliardi di euro di sofferenze e fra queste, per la prima volta, si rileva una maggiore quota di crediti corporate. Con una piena efficacia delle misure in campo, l’impatto al 2020 sullo stock di crediti deteriorati potrebbe essere consistente e contribuire così ad alleggerire il sistema finanziario italiano dalle sofferenze.
Secondo l’analisi di Cerved Credit Management, la metà dello stock di crediti deteriorati è costituito da sofferenze legate a crediti ipotecari. Solo una parte dei crediti garantiti è residenziale, mentre una quota rilevante è costituita da immobili commerciali e capannoni. Si tratterà quindi di creare un sistema capace di gestire sofferenze particolarmente complesse che richiedono anche competenze nel settore del Real Estate. L’expertise che il mercato richiederà, in un prossimo futuro, sarà quindi quella di gestire gli stock di NPL e, contemporaneamente, di massimizzare la valorizzazione degli immobili non residenziali.
Per prospettarne lo scenario al 2020, bisogna considerare la presenza e l’incisività di provvedimenti in atto a favore del mercato degli NPL e, successivamente, considerarne la composizione per evidenziarne i risvolti sul Real Estate.
L’impatto sul mercato delle GACS e la velocizzazione dei tempi di cessione delle sofferenze potrebbero comportare una riduzione degli NPL il cui ammontare potrebbe scendere fino a circa 107 miliardi di euro nel 2020.
Considerando la composizione di questo stock, secondo l’analisi di Cerved, oltre 50 miliardi saranno legati a crediti ipotecari. Il valore degli immobili a garanzia delle sofferenze sarà costituito da proprietà residenziali per circa 7 miliardi di euro e per 16 miliardi da edifici non residenziali.
Mentre le proprietà immobiliari richiedono un iter relativamente semplice per essere smaltite, principalmente attraverso il sistema delle aste giudiziarie, la gestione di sofferenze con sottostanti garanzie immobiliari non residenziali richiederà l’intervento di investitori e operatori specializzati in asset Real Estate in difficoltà.
È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: AXA IM: focus su residenziale e hospitality BEI: social housing,
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